domenica 4 luglio 2010

Mai



Per caso, solo per caso, mi sono imbattuto in un blog [qui] dove un gentiluomo, nella cameretta del fratello, immagina di essere un imprenditore, quindi di subire l’ingiustizia e le ingiurie di una figura sociale così mal considerata:
Io faccio l’imprenditore e vengo visto da tutti come il Male assoluto, lo stronzo che pensa solo al profitto ma – dico io – se non pensassi al profitto non avrei le fabbriche, non avrei soldi da dare ai lavoratori, non potrei incrementare la torta da spartire tra i dipendenti. Perchè non capite la mia funzione sociale?
Capito? È lui, il padrone, che dà da mangiare a quei fannulloni degli operai, indefesso notte e giorno, senza sosta, sempre sotto, per il bene dei suoi schiavi, più schiavo di loro. Che sorte triste, povero e incompreso benefattore.
Ma per fortuna il nostro sognatore si desta:
Poi riapro gli occhi e mi ritrovo davanti al mio pc nella camera di mio fratello. Fortunatamente non sono un imprenditore, fortunatamente non ho in mano il destino di migliaia di famiglie.
Grazie “stronzi capitalisti”, grazie di esistere.

Visto mai che questi pezzi di reazionari dicano: per fortuna non sono costretto a guadagnarmi l’esistenza facendo l’operaio, sudando un’ora per me e le altre a profitto di quell’onorata società che non fa un cazzo e trova così tutto il tempo per scrivere le proprie alate cazzate?
Mai.

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