martedì 5 aprile 2011

L'Hiroshima italiano





Mi chiedevo dove cazzo fosse finito Zichichi, proprio in un momento in cui l’umanità ha così bisogno dei suoi chiari consigli. Ed eccolo riesumato con un "sorriso da passaporto" e un articolo sul disastro di Fukushima. Pubblicato sullo strofinaccio della famiglia Berlusconi. E cosa dice?

«Con il terremoto i sette reattori in funzione si erano spenti senza problemi. Gli altri tre erano spenti per manutenzione».
È vero che nei tre reattori in funzione a Fukushina Daiichi è scattata la procedura di spegnimento detta SCRAM, ma è altrettanto vero che spegnere una reattore nucleare non è come spegnere una lampadina. Per abbassarne la temperatura è necessario che l’impianto di raffreddamento funzioni. Ed invece i problemi ci sono stati e gravissimi ai reattori 1, 2 e 3 (gli altri tre reattori erano spenti da tempo), proprio perché l’impianto di raffreddamento è stato danneggiato dal maremoto. C’è stato un accumulo d’idrogeno, fatto fuoriuscire per evitare guai peggiori, che a contatto con l’aria ha provocato esplosioni e ulteriori danni agli impianti. Anche per quanto riguarda i 4 reattori della centrale di Fukushima Daini è intervenuto lo spegnimento automatico, ciò nonostante in tre di essi le pompe di raffreddamento sono risultate danneggiate, per fortuna senza gravissime conseguenze.

Sentenzia Zichichi: «L’Italia senza energia nucleare crollerebbe in pochi anni a livello di terzo mondo».

Mai sentito parlare della Danimarca? È il primo esportatore netto di energia elettrica in Europa. Non ha centrali nucleari. Ma leggiamo quest’altra: «Il tenore di vita di un popolo dipende dall’energia pro-capite».

Il tenore di vita di un popolo, non solo in termini quantitativi ma qualitativi (per il pensiero borghese soltanto il quantitativo è metodologicamente "serio"), consegue l’uso che fa delle risorse e da come le redistribuisce socialmente. Ne deriva che pro-capite non significa nulla se uno statunitense consuma quaranta volte quanto un somalo, oppure se un SUV consuma il doppio di un’utilitaria. Inoltre bisogna tener conto delle enormi quantità di energia sprecate nelle produzioni di follia (prescindendo dall'apporto di Zichichi) da un lato e dello sviluppo della miseria dall'altro.

Scrive ancora il quasi premio Nobel:

«Vorremmo chiedere ai catastrofisti dov’erano quando nel corso della guerra fredda sono state esplose in atmosfera 528 potentissime bombe nucleari. È incredibile che nessun catastrofista abbia mai fatto uso delle formule sviluppate su basi identiche per Chernobyl e Fukushima al fine di far sapere all’opinione pubblica mondiale che il materiale radioattivo, diffuso nell’atmosfera dalle esplosioni, avrebbe avrebbe causato trecentomila morti».

Noi sappiamo cosa abbiamo fatto “quando era in corso la guerra fredda e sono state esplose in atmosfera 528 potentissime bombe nucleari”, compreso quando, per esempio, Fernando Pereira veniva assassinato davanti a Mururoa. E sappiamo anche cosa faceva invece e di contro Zichichi quando si intratteneva con tipi come Edward Teller ad Erice.

Il due aprile i dati della contaminazione delle acque dell’oceano Pacifico davanti a Fukushima Daiichi sono 7,5 milioni di volte superiori alla norma. Cazzo vuol dire 7.5 milioni, che possiamo farci galleggiare Zichichi?

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