giovedì 16 giugno 2011

Il premio Nobel per l'ipocrisia



Nei giorni scorsi ho scritto un paio di post sull’atteggiamento aggressivo degli Usa e sull’ipocrisia dell’amministrazione Obama a proposito dei cosiddetti diritti umani. Tutta roba che interessa pochi essendo la nostra attenzione presa da questioni di più rilevante momento, quali l’eclisse lunare e le nozze di Buffon-Seredova.

Intanto due deputati statunitensi, il repubblicano Walter Jones e il democratico Dennis Kucinich, hanno annunciato di denunciare Barack Obama per l'intervento militare in Libia, presentando formale denuncia davanti a un tribunale federale. Finirà tutto in una pippa.

Martedì lo speaker della camera, John Boehner, aveva inviato una lettera a Obama sostenendo che l'intervento americano in Libia viola la legge in base alla quale ogni operazione militare Usa all'estero dev’essere autorizzata entro 60 giorni dal Congresso (ne avevo già parlato in questo post).

Come questione politica, la risoluzione è un confronto insolitamente brusco con un presidente americano ed evidenzia disgusto (distaste) bipartisan (due terzi dei membri della camera) tra i membri del Congresso per i tentativi di aggirare la loro autorità, quando si ha a che fare con la guerra.

Naturalmente essendo quella americana una finta democrazia dominata dai grandi interessi gestiti da un’oligarchia, Obama se ne può sbattere le palle poiché la risoluzione di Boehner non ha alcun effetto pratico, ed è poco più che una espressione di opinione, come rileva lo stesso NYT. Ed infatti l'amministrazione ha sostenuto che è nel potere di Obama di avviare una partecipazione americana alle ostilità senza il via del congresso, perché l’intervento è limitato ad un offensiva aerea.

Quanto ad ipocrisia l’esangue Goebbels era un autodidatta.


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