sabato 30 luglio 2011

L'esempio


«Il Presidente della Repubblica ha comunicato al Ministro dell'economia e delle finanze di rinunciare, dal corrente anno e fino alla scadenza del suo mandato, all'adeguamento all'indice dei prezzi al consumo - stabilito dalla legge 23 luglio 1985, n. 372 - dell'assegno attribuitogli dalla stessa legge ai sensi dell'art. 84 della Costituzione».

I salariati vorrebbero imitare il compagno Giorgio, dare assieme a lui il buon esempio in un momento di grave crisi economica. Poi si sono ricordati (quelli che non sono in cassa o disoccupati) che hanno già rinunciato al loro adeguamento all'indice dei prezzi al consumo definitivamente nel 1992. Ci ha pensato il pregiudicato Bettino Craxi, quindi quel galantuomo di Giuliano Amato (che l’altro ieri ha riproposto di tosare i conti correnti dei poveracci, gli accrediti dello stipendio e della pensione, il gruzzoletto salvavita del “non si sa mai”) e naturalmente i sindacati (che com’è noto stanno dalla parte dei lavoratori).

Ma quanto cazzo di stipendio prende il Giorgio? Provate a vedere nella “casa di vetro del Quirinale”, alias il sito internet : sono vetri oscurati. E i giornali? Pubblicano tutti la stessa velina.

Era, dicono, di 215 mila euro nel 2006, oggi è di 239 mila euro. In cinque anni è lievitato dell'11,26. Insomma una ventina di mila euro al mese (una quindicina di volte quello che guadagna un signor operaio). Neanche tanto se si pensa a quello che guadagnano certi personaggi.

Giorgio, a 86 anni, con ogni suo bisogno e ogni spesa soddisfatti a parte con il bilancio del Quirinale, avrebbe ben potuto dire: non fumo, non gioco a gratta e vinci, bimbi piccoli non ne ho e la gazzetta è gratis, ma tenetevi ‘ste palanche che io non ne ho bisogno. Che signore sarebbe stato.

E invece fanno di tutto per essere presto dimenticati.

2 commenti:

  1. Allarme Central Park, troppi affamati mangiano piante.

    WASHINGTON - Prima era solo qualche hippy vegetariano, un po' stagionato, a nutrirsi del verde di Central Park. Oggi, pero', con la crisi galoppante, sono in tanti a cercare sostentamento tra le piante del centro di New York.

    Al fenomeno in triste crescita a cui le autorita cittadine hanno dichiarato guerra. Un problema che spicca sulla prima pagina del New York Times, con un titolo agro-dolce: ''La citta' dice:'goditi il verde del parco, ma non l'insalata'.

    Con le difficolta' a trovare lavoro, e i prezzi sempre piu' cari, sono in tanti, tra nuovi poveri e giovani immigrati, a campare sul Parco.

    Torna cosi' lo spettro di 'Hoover Park', com'era chiamata la zona del parco, in cui durante la Grande Depressione del '29, si accamparono migliaia di famiglie di gente che aveva perso lavoro e casa. In altri posti d'America, queste baracche presero il nome di Hooverville, un termine coniato da un democratico per attaccare il presidente repubblicano Herbert Hoover e le sue politiche anti-sociali.

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/07/30/visualizza_new.html_760183313.html

    RACCAPRICIANTE!

    RispondiElimina