venerdì 1 luglio 2011

Ora può andare, mr. Kahn/2



Scrivevo il 20 maggio a riguardo della vicenda di Strauss-Khan:

È possibile che il direttore generale del FMI internazionale, noto donnaiolo di alto bordo, tenti di stuprare, in una suite di un hotel di New York, una cameriera e poi esca per andare al ristorante all’angolo a pranzo con la figlia? L’ho già scritto, è possibile, ma assai improbabile.

Una cosa è certa, i giornalisti e il grande pubblico non possono essere informati dei grandi interessi in gioco. A meno che non si voglia tirare in ballo la propaganda sulla “più grande democrazia del mondo”, ignorando come gli Stati Uniti, dal punto di vista dei diritti umani, siano un paese da incubo con oltre due milioni di detenuti (in larga maggioranza di colore). E poi, qualcuno può immaginare un direttore dell’FMI americano arrestato e trattato a quel modo in Francia? Gli Usa sono quella spregiudicata oligarchia che colpisce chiunque in qualunque luogo del pianeta, ma per quanto riguarda i suoi prezzolati assassini, come Raymond Allen Davis, ne pretende la scarcerazione e il rimpatrio con tutti gli onori.

E veniamo infine alle modalità dell’arresto e di come è stata gestita la faccenda. Che essa sia frutto esclusivo delle circostanze e delle normali procedure, solo gli ingenui possono crederlo. A decidere di fermare e arrestare e di mettere alla pubblica gogna il direttore del FMI, politico di primo piano e candidato all’Eliseo non può essere stato, motu proprio, un semplice funzionario di polizia. Questi ha informato senz’altro i suoi superiori, i quali non sono degli sprovveduti e si sono resi conto di quale scandalo internazionale si sarebbe innescato con un simile provvedimento. Pertanto devono aver avuto il via libera “da chi di dovere”, non senza ragguagli sulle modalità pubblicitarie dell’operazione “vecchio porco”.

Ora che si è dimesso, la "giustizia" può seguire il suo corso "normale".

Qualcuno dirà che proprio in una grande democrazia è possibile che un errore giudiziario venga emendato e l’imputato riconosciuto innocente (non è di questo avviso, tra gli altri, Carlo Parlanti, dal 2006 rinchiuso nel penitenziario di Avalon, nel deserto della California, condannato a nove anni di reclusione per un reato mai commesso). Dopo averne sconvolto la vita, annientata la reputazione e distrutto la carriera politica.

Il più accanito tra i media era stato il portavoce dell’amministrazione Usa, il NYT, che ora deve ammettere, tra l’altro, a proposito dell’incensurata e angelica Ophelia:

According to the two officials, the woman had a phone conversation with an incarcerated man within a day of her encounter with Mr. Strauss-Kahn in which she discussed the possible benefits of pursuing the charges against him. The conversation was recorded.

That man, the investigators learned, had been arrested on charges of possessing 400 pounds of marijuana. He is among a number of individuals who made multiple cash deposits, totaling around $100,000, into the woman’s bank account over the last two years. The deposits were made in Arizona, Georgia, New York and Pennsylvania.

Ripeto: chi crede che siamo tutti uguali dinnanzi alla legge è un ingenuo. Chi crede che tutto ciò sia stato casuale è uno sprovveduto. Non si arresta così il direttore generale del più importante organismo economico internazionale e il più accreditato candidato alla presidenza della repubblica francese sulla parola di chicchessia, figuriamoci sulla parola di una cameriera di colore in un paese razzista e segregazionista come gli Usa. E ora i media fanno: oh, "In questa storia le sorprese non sono ancora finite". Andate a cagare, garantisti a senso unico.

P.S. : segnalo questo articolo nutriente di Barbara Spinelli in cui s'impegna di dare la dimostrzione di possedere grande acume psicologico e perfino frequentazioni letterarie. Chissà se e cosa scriverà ancora sull'argomento.

1 commento:

  1. Barbara Spinelli for president! Credo che scrivesse di DSK ma pensasse a qualcun altro o qualcosa altro (le vacanze?).

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