lunedì 12 dicembre 2011

La contraffazione riformistica



È cambiato da molto tempo il contenuto sociale e di classe della democrazia, almeno nelle forme in cui era stata propagandata. La fase ultrareazionaria della finanza e delle banche ha rotto l’incantesimo, rivelando anche ai più stupidi e illusi che il capitalismo è, nella sua sostanza, sempre quello di un tempo e sta per condurci a nuovi traguardi della sua criminale epopea. Il capitalismo non ha via d’uscita se non nel totalitarismo e nella guerra. Chi sostiene invece che questo sistema economico e politico è riformabile è, nella più comune delle ipotesi, un idiota, ma soprattutto un complice di sfruttatori e assassini.

“Il sindacato deve controllare la rabbia sociale”, si è lasciato scappare un conduttore televisivo ieri sera. Allo stesso modo si esprime solidarietà per chi è rimasto vittima dello scoppio di un petardo, ma si tagliano le pensioni e le prestazioni sociali agli invalidi del lavoro che ogni anno si contano a migliaia. Avevo già scritte queste parole quando è arrivata la notizia degli operai caduti dall’impalcatura a Trieste. Che cosa cambia in definitiva, chi si ricorda delle centinaia di vittime del cloruro di vinile monomero, dell’asbesto, della diossina? Oppure hanno avuto giustizia le vittime delle stragi di Stato?

Gli intellettuali, i quali sanno senza dubbio che molte cose nel mondo (nel loro mondo) non funzionano, non si comportano però di conseguenza; essi continuano a comportarsi, nonostante la patente follia del sistema, come se questo mondo fosse coerente e razionale. Essi non parlano del comunismo se non per calunniarlo, poiché fanno passare per comunismo esperienze storiche di regimi che con il comunismo non avevano nulla a che fare, nemmeno sul piano teorico. Gli fa comodo metterla in questi termini, soprattutto agli ex stalinisti che diffamavano Solženicyn e ora vestono liberal.

La grande borghesia, i padroni del mondo, e i loro servi opportunisti, vanno anzitutto dichiarati decaduti da ogni considerazione umana. Colui che è un lupo per gli uomini, non è un uomo, ma un lupo.

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