venerdì 27 gennaio 2012

1492



Oggi si celebra la Giornata della Memoria e Malvino (ritornato in forma smagliante dopo un periodo di ritiro spirituale) rammenta allo smemorato ministro di turno che i ghetti sono un’istituzione ecclesiastica della quale i cattolici ubi et orbi possono vantare gloria. Da parte mia aggiungo che la data di tale Giornata della Memoria è stata scelta in relazione all’anniversario della liberazione di Auschwitz, avvenuta nel 1945 a opera dell’Armata rossa,  come tutti sanno (tranne il signor Benigni che il lager lo fa liberare dagli americani sennò l’Oscar non glielo davano).

Sarebbe bene però ricollegare tale data anche ad altri fatti e non solo, giustamente, all’istituzione dei ghetti, i quali furono conseguenza diretta, appunto, di un altro episodio che riguarda la data antonomastica con cui si è soliti segnare l’inizio dell’epoca moderna: 1492. Nel nostro caso non per via di Colombo Cristoforo, ma per la cacciata degli ebrei sefarditi (*) dalla Spagna avvenuta subito dopo la reconquista e la conseguente strage di arabi spagnoli (500 dei quali furono inviati come schiavi da adibire alle galee al Papa, quali graziosissimo dono da parte dei cattolicissimi sovrani).

(*) Sefar = Spagna. Invece gli ebrei aschenaziti sono quelli provenienti dall’Est europeo, discendenti non dagli ebrei di Palestina ma dai cazari (vedi qui, ma soprattutto qui e qua).

1 commento:

  1. Ma si può tornare anche più indietro, per esempio al Concilio Lateranense del 1215 che introdusse, tra le varie cose, il simbolo del disco giallo da apporre sui vestiti degli ebrei come necessario simbolo di riconoscimento: non ancora la famigerata stella con la scritta "Jude", ma certo un'altra discutibile primazia di una chiesa che vorrebbe il nazismo "ateo e materialista".

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