martedì 14 febbraio 2012

Date una pensione a Grillo


Sul blog di Grillo si legge:

Se in Italia ci sono 19 milioni di pensionati e quattro milioni di dipendenti pubblici su 60,7 milioni di abitanti, allora quanti italiani devono pagare le tasse per mantenere in vita il 38% della popolazione escludendo bambini, studenti e disoccupati?

Bel colpo: se pagassero tutti e fino all’ultimo le tasse il problema non si porrebbe semplicemente. E poi perché mischiare i pensionati con i dipendenti pubblici? Ah già, sono questi ultimi notoriamente mangiatori di pane a ufo. Sappiamo: uno dei pochi che si guadagna da vivere lavorando è Grillo. Tutti gli altri sono “mantenuti”. E perché escludere i disoccupati, di che vivono? Ah, escluderli fa parte del trucco perché il giochino riesca meglio. E infatti il problema non sono i pensionati e l’invecchiamento della popolazione (questione comune a molti paesi), bensì quello, prendendo per buono il punto di vista piccolo-borghese, di creare nuova occupazione e far pagare le tasse a chi le evade (redistribuzione).

Il problema è stato risolto dai precedenti governi con l'aumento del debito pubblico, ma il debito ora è bloccato. Monti sta spremendo come un limone la società produttiva, ogni categoria sociale, persino le tesorerie dei Comuni. L'Italia ha la tassazione più alta d'Europa, se Monti continuerà in questa direzione esploderà l'evasione. Infatti, meglio un evasore vivo di un contribuente morto e molti imprenditori stanchi di fare gli eroi stanno trasferendosi all'estero insieme ai loro capitali.

Non è esatto dire che Monti sta spremendo come un limone ogni categoria sociale. Come agrumi stanno spremendo salariati e pensionati. Per gli altri non è cambiato molto rispetto a prima (sono aumentati gli sgravi sul lavoro dipendente) e per i ricchi non è cambiato praticamente nulla. I capitali non si trasferiscono all’estero per l’alta tassazione (problema senz’altro reale) ma anzitutto perché all’estero, cioè Romania, India, Cina, Albania, Turchia  ecc. la manodopera costa decisamente meno e ci sono gli aiuti di Stato (come anche in Svizzera). Insomma, i problemi sono anzitutto altri, non la spesa pensionistica in sé. Senza dimenticare che per l’assistenza l’Italia ha una percentuale di spesa tra le più basse dell’area.

Per la precisione, i titolari di pensione in Italia (cosa che non esclude che continui a lavorare chi percepisce una pensione) sono: 18.600.164. Tra questi sono compresi anche, per fare un esempio, 33.662 ragazzi dai 10 ai 14 anni. Si tratta di pensioni di sostegno per ragioni evidenti. Che facciamo, gliele togliamo? E alle vedove, pure?

Di questi pensionati, 17.093.469 hanno un’età superiore ai 60 anni. Anche volendo sottrarre da questa cifra quelli tra i 60 e i 64 anni (1.341.202) ne restano quasi sedici milioni, esattamente 15.752.267. Che facciamo, li mandiamo alle camere a gas? Gli togliamo l’assistenza sanitaria in modo da ridurne considerevolmente il numero? Come dicevo il “problema” dell’invecchiamento non è solo nostro e tra non molto sarà gravissimo anche in Cina (*).

L’importo annuo medio lordo delle pensioni è di 12.287 euro, vale a dire meno di 1.000 euro al mese. Ma attenzione, la metà di questi pensionati (9.046.080) non riceve più di 700 euro mensili lordi! Solo un milione di pensionati (1.046.898) ha una pensione da “nababbo” cioè tra i 2.000 e 2.500 euro lordi mensili,  438.747 tra i 2,5mila e i 3mila. Mezzo milione supera tale soglia.

(*) A causa di un tenore di vita sempre più alto e di una longevità che va ad aggravare le storture indotte dalla politica del “figlio unico”, la Cina ha una delle popolazioni in più rapido invecchiamento del mondo. Si prevede che la popolazione totale attiva del paese raggiungerà i picco nel 2015. Da quel momento in poi, un numero sempre più esiguo di cittadini cinesi di età compresa tra i quindici ei sessantaquattro anni dovrà mantenere una popolazione anziana sempre più numerosa. I cambiamenti demografici saranno notevoli: si valuta che nel 2030 i lavoratori agricoli di età compresa tra i 20 e i 29 anni saranno la metà di quelli attuali. Nel 2050 la metà della popolazione cinese avrà dai 45 anni in su (H. Kissinger, Cina, p. 468).

14 commenti:

  1. I dipendenti pubblici non sono nemmeno quattro milioni, sono all'incirca tre milioni mettendoci dentro tutti, anche le infermiere che le iniezioni a Grillo non le fanno dato che quel penoso buffone miliardario non va certo a curarsi negli ospedali pubblici. Grillo non è altro che un demagogo da strapazzo, l'anti-logo col logo Casaleggio. Molto italiano.
    mauro

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  2. Per Grillo:
    Adesso Basta!
    Un lavoratore che nel 1970, percepiva uno stipendio di Lire 1.600.000 nette annue, per finire nel 2010, con uno stipendio di Euri 18.200 netti annui, versa all'INPS contributi per un montante contributivo di 500.000 Euri (provare per credere. Prendete la calcolatrice e calcolate il montante con il rendimento annuale dei BOT dal 1970 al 2010)
    L'INPS, gli dà una pensione di 19.000 euri LORDI annui, cioè, il 3,5% di rendimento LORDO (15.500 netti).
    L'INPS, acquista 500.000 euri di BOT al6% attuale,che gli fruttano 30.000 euri/anno.
    E, quando il lavoratore moure, l'INPS, si tiene i 500.000 euri.
    Quindi, non rompete i coglioni con il discorso che ci sono le pensioni da pagare.

    antonio d.,carrara

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  3. Dopo lungo dibattito e attenta riflessione, l'assemblea dei miei neuroni ha deliberato all'unanimità che Beppe Grillo è una testa di cazzo.

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  4. @ popinga: ma tu invece di guardare sanremo e sentire i sermoni sconclusionati di un analfabeta posti un commento in un sito come questo? ma devi essere proprio fuori

    @ caro antonio, hai perfettamente colto nel segno. son conticini che ci siamo fatti un po' tutti, anzi direi che i tuoi difettano un poco.

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  5. Olympe, gli è che l'assemblea dei neuroni è durata oltre il previsto. Solo alla fine i sottoscrittori della mozione "Beppe Grillo non capisce un cazzo", i moderati, l'hanno ritirata e hanno votato per quella di maggioranza. Purtroppo gli impegni politici e sociali con me stesso mi tengono lontano dagli eventi mediatici di cui giustamente sottolinei l'importanza.

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  6. Per virare sotto il mero aspetto "propagandistico": Beppe Grillo col suo "movimento politico 5 fave" ha più presa elettorale dei partiti della diaspora comunista e/o socialista. E qui capisci quante energie sprecate.

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  7. Buona sera a tutti.

    Io so soltanto che neanche noialtri senza un attenta riflessione non andiamo da nessuna parte. Non basta dire che Beppe grillo è una testa di caxxo (e lo è, e lo sappiamo, e poco m'importa), bisogna entrare nel vivo dei problemi.

    Ma non eravamo noi quelli che volevano abbattere lo Stato???
    Se l'utopia comunista ha ancora un senso (per me ce l'ha!), allora i dipendenti pubblici vanno minimizzati (se non azzerati) per quel che riguarda la burocrazia, vanno però impiegati collaboratori delegati dalla cittadinanza laddove serve, in base alle esigenze produttive (servizi pubblici) e di controllo (società).

    Tutta questa macchina statale burocratica non ha senso: lavoriamo spesso per un servizio inutile e spesso controproduttivo; vi rendete conto che lavoriamo per mantenere un esercito che uccide in giro per il mondo e quando non fa la guerra si gratta le palle invece di, per esempio, bonificare il paese dall'amianto. E' senza senso e senza utilità.

    I pensionati.
    Se la logica comunista ha ancora un senso allora la pensione va abolita!!! Che senso ha continuare a lavorare per mantenere nullafacenti??? Ovviamente, non a queste condizioni. Sono i vecchi che devono insegnare ai giovani e questo dovrebbe essere il loro lavoro: si inizia da manovale e si finisce la vita da professore come è giusto e naturale che sia; i vecchi hanno un bagaglio di esperienze (teoriche e pratiche notevoli), è uno spreco enorme metterli da parte!!! Ovviamente, questo include l'istruzione universitaria gratuita per tutti e fino al dottorato.

    Io penso che dovremmo essere noi per primi a proporre e non solo e soltanto criticare. Quando ci chiedono sull'art. 18, noi diciamo che siamo per la sua abolizione, quando ci chiederanno sulla pensione, noi diremo di abolirla, ma AGGIUNGEREMO: l'art. 18 è stato fatto per i schiavi, noi vogliamo l'impresa; le pensioni sono state fatte per i schiavi, noi vogliamo l'istruzione e lavoro dignitoso non solo per gli anziani, ma per tutti i cittadini in base alle loro capacità. Allo stato attuale com'è messa l'Italia nessuno dovrebbe fare di più di 4 ore di lavoro al giorno: ce n'è per tutti, siamo dei poveri ricchi.

    Diciamolo, se non altrimenti diventiamo come loro.

    hasta siempre

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  8. caro Toni, alcune cose le condivido altre ritengo che andrebbero molto discusse. in attesa però difendiamo i diritti, le pensioni, i salari.

    l'art. 18 serve per dare la possibilità al salariato licenziato senza giusta causa di essere reitegrato con sentenza

    in attesa di abbattere lo stato e quelle cose lì, meglio tenerci l'art. 18 e se possibile estenderlo

    se i cinesi o i rumeni o i tedeschi fanno 8 ore di lavoro (quando non 10 o 12) in italia nessuno può farne 4.

    saluti

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    1. Certo, ci mancherebbe!

      Io dico soltanto che non basta dire di no. La nostra proposta deve essere logica e ragionevole, e soprattutto deve esserci.

      Sulle 4 ore non ne sarei cosi convinto. La forza della proposta dovrebbe stare proprio nelle ragioni: la tecnologia crea disoccupazione, ma soltanto perché si continua a lavorare 8 ore al giorno, che altrimenti non lo farebbe.

      Questo lo sanno pure i liberisti, allora perché noi dovremmo tacere al riguardo? Non facciamo altro che farci male da soli. Già lo scrissi un paio di volte: usiamo le loro armi, il loro linguaggio e battiamoli sul loro terreno cosi contraddittorio è irrazionale.

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  9. Scusa Tony se mi permetto dire la mia, probabilmente non ho capito cosa intendi dire con "le loro armi, il loro linguaggio e il loro terreno".
    Disponendo "loro" inoltre di denaro digitale illimitato, come pretendi sconfiggerli andando alla battaglia sul campo che "loro" hanno costruito, dove sono arbitri e cambiano pure le regole in corso di partita?
    Ti saluto con tutto il rispetto possibile.
    Ettore.
    P.s. lavorando 4 ore ma che te magni?
    P.p.s. stamattina ho pulito "na villa de gran Signori" e ho scoperto con un poco di sconforto che il loro alano si chiama come me e ha a disposizione una stanza più grande della mia camera da letto (dove dormiamo in 3).

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    1. “probabilmente non ho capito cosa intendi dire con "le loro armi, il loro linguaggio e il loro terreno"

      I loro terreni sono il liberismo, il neoliberismo e marginalismo, il keynesismo, friedmanismo e tutto il resto della scienza economica e sociale in generale. Tale conoscenza ha un suo linguaggio, le sue leggi (principi e teorie). Le armi sono i loro principi e le loro teorie.

      Si può batterli su questo terreno?

      Sì, si può fare, e non è neanche così difficile farlo. Come si evolve la conoscenza in merito, cosi sono sempre più evidenti le loro contraddizioni. Ultimamente la scienza economica dà molta più ragione a noi che a loro, anzi, per certi versi da totalmente ragione a noi. Che altrimenti non poteva essere, visto che la scienza sociale studia e propone il giusto da farsi. Non eravamo proprio noi che lottavamo per la giustizia sociale? Non è il comunismo, la lotta continua per la giustizia sociale, per una convivenza civile e giusta?

      Noi non dobbiamo avere paura della scienza: essa ci è amica, basta applicarla. Se applicassimo tutta la conoscenza in merito, sfornata dagli economisti, vivremmo in un mondo giusto ed ecosostenibile, a misura d’uomo.

      Il comunismo del passato non può essere il comunismo del presente, come la conoscenza del passato non potrà mai essere la conoscenza del presente.

      Adesso mi dirai che quello che sta scalando Monti è scientificamente giusto, data la conoscenza in economia che ci domina. No! Quello che sta scalando Monti è profondamente sbagliato, SOPRATTUTTO data la conoscenza economica in merito.

      E chi dovrebbe dirlo, chi dovrebbe evidenziare tali incongruenze?

      Io penso che dovremmo farlo noi, in primis!

      Questo è quello che penso io in merito. Penso anche che Marx sia un punto di partenza e non d’arrivo. Studiare solo e soltanto Marx, non solo è insufficiente, ma è anche controproducente, viste le notevoli conquiste in campo: parlo di Stiglitz, parlo di Sen, parlo di Chomsky, parlo di Sraffa, ma parlo anche di quei conservatori intellettualmente onesti come Schumpeter.

      Saluti e fino alla vittoria: vittoria della conoscenza sull’ignoranza

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  10. Dobbiamo sempre, in primis, difendere i diritti acquisiti durante le lotte degli anni passati. Dobbiamo farlo non per restare nelle gabbie, ma per due motivi: non arretrare di un passo e almeno salvare il salvabile, e mettere a nudo il Re, mostrare il vero volto rapace del capitale che non potrà soddisfare le nostre richieste. Spingerlo a mostrare tutta la sua crudeltà così da permettere ai lavoratori in lotta e alla massa proletaria e piccolo borghese schiacciata di fare il "grande salto" verso la conquista di una società diversa, fuori dal capitalismo. "Provocare" il capitalismo per infondere la coscienza nelle persone che questo sistema va necessariamente superato, poiché altro non ha da dare che non sia miseria e sfruttamento.

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