sabato 31 marzo 2012

Chi voleva le centrali nucleari?


Le bollette dell’energia elettrica aumenteranno del 10%. Grazie. Anche quelle del gas saranno più salate. Sarà colpa del fatto che non si sono fatte le centrali nucleari come andavano ripetendo dei pezzi di merda fino all’altro giorno? La notizia è che il boom nella produzione di energia rinnovabile, arrivata ormai a coprire il 30% del fabbisogno nazionale di elettricità, unitamente a consumi ormai da anni stabili o in calo, rende sempre meno necessario produrre energia dalle centrali tradizionali, costringendole a lavorare a scartamento ridotto, con pesanti ripercussioni sulla loro redditività. L'ex consigliere di amministrazione di Enel, Zorzoli, oggi presidente della sezione italiana dell'International Solar Energy Society, afferma (vedi qui) che soprattutto per quanto riguarda gli impianti più nuovi “per ripagarsi dovrebbero funzionare circa 4-5mila ore l'anno, invece ne stanno funzionando, quando va bene, 3mila. Il ridotto uso dei cicli combinati si traduce anche in miliardi di metri cubi di gas in meno, con un innegabile vantaggio in termini ambientali e di bilancia dei pagamenti, ma con un danno economico per chi vende gas”.



E allora cosa fa il cartello monopolistico dei produttori e distributori di energia elettrica? Siccome il fotovoltaico ha fatto crollare i consumi diurni, si aumentano le tariffe sui consumi notturni.  E la famosa Antitrust? Soprattutto il governo del rigore e dell’equità si prepara a varare una nuova normativa per penalizzare l’energia rinnovabile. Di questo non si parla o troppo poco. Ed è invece su questi aspetti dell’economia che si giocano le grandi partite e si scontrano interessi formidabili. Scrivevo a proposito il 15 marzo dell’anno scorso:

si potrebbero dotare abitazioni, ospedali, scuole, alberghi di pannelli solari e fotovoltaici e l’illuminazione pubblica e privata di tecnologie migliori e più recenti. Quindi razionalizzare i trasporti, di ogni tipo. Eliminare i contenitori di plastica. Un contenitore per l’ammorbidente (dannoso per le lavatrici, sostituibile egregiamente con il più economico aceto) pesa diversi etti di plastica. Quanto costa, in termini di bolletta petrolifera, produrre (e smaltire) miliardi di bottiglie di plastica per l’acqua, contenitori per yogurt, detersivi, ecc.? Far arrivare le ciliegie cilene a dicembre? Insomma tutta una serie di misure di buon senso, alcune semplici da adottare, che creerebbero peraltro molti posti di lavoro, che però non possono essere prese in considerazione, se non molto parzialmente, perché si tratta anzitutto di tutelare i produttori di certe merci, quindi interessi e business.

L’impiego del petrolio agli attuali livelli e per produrre merci inutili, quando non dannose, destinate al rapido consumo e inquinanti, è follia. La costruzione di centrali nucleari per illuminare le vetrine dei negozi di notte o per scaldare l’acqua della doccia in luglio, è follia. Tutto questo sistema di produzione e consumo, di distruzione e spreco delle risorse, dagli alimenti agli armamenti, è catastrofico e irrazionale.

Prima di affrontare l’argomento petrolio, nucleare, eolico, ecc. sarebbe necessario affrontare il tema che sta a monte: per produrre e consumare cosa, a beneficio di chi? Allora la questione da porsi è anzitutto in termini di scelta, cioè di politica. Ed è altrimenti evidente che noi, in questo stato di cose, non contiamo un cazzo. Chi comanda l'economia e la politica (e controlla i mezzi d’informazione) se ne frega dei referendum, un modo per fotterci lo trova sempre, per fare soldi e comprarsi il SUV, la "barca" e il jet privato.

Oggigiorno la paura è dappertutto e non ne usciremo se non rompendo la gabbia che ci imprigiona. "Rivoluzione" non è più lo slogan poetico di una coscienza in rivolta, ma è l'ultima parola del pensiero scientifico della nostra epoca.

8 commenti:

  1. Solo per aggiungere che l'aumento vertiginoso delle "rinnovabili", soprattutto al sud, è stato provocato dai famosi incentivi che tutti noi paghiamo in bolletta. Da dire, poi, che molti impianti sono sottoutilizzati perché la rete non riesce ad assorbire il carico prodotto e, soprattutto, perché - come giustamente sottolinei - "bisogna" continuare a consumare petrolio e gas per il dio mercato (sceicchi e russi e americani).

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  2. sì, luca, è vero tra la campania e la basilicata c'è la maggiore concentrazione di pale eoliche e non tutte funzionano per il motivo che hai detto. resta il fatto che se avessimo una classe dirigente diversa e non solo dei predoni ...

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  3. Premessa: in quanto esseri umani, non abbiamo bisogno di tutta questa energia, ma in quanto consumatori sì.
    Infatti cara Olympe, lo hai descritto molto bene tu nel post. Illuminare i negozi di notte, produrre plastiche e smaltirle, sono solo l'esempio della follia del sistema delle merci chiamato capitalismo. Dunque, il problema è a monte. Cioè, perchè produciamo, per chi e per che cosa.

    Siamo oramai giunti ad un punto che ..."Rivoluzione" non è più lo slogan poetico di una coscienza in rivolta, ma è l'ultima parola del pensiero scientifico della nostra epoca, come ben affermi Olympe.

    Infatti, "in soli 90 minuti, la terra è colpita da un quantitativo di luce solare in grado di soddisfare la domanda energetica dell’intero pianeta per un anno intero", dato impressionante. E già solo con l'attuale sviluppo tecnologico nel campo del solare, si opterebbe a riconvertire egregiamente il nostro sistema energetico basato vieppiù sulle fossili, che vengono perpetuate proprio per ragioni squisitamente capitalistiche, di profitto cioè.
    L'impossibile capitalismo verde, non potrà salvarci dalla follia della produzione stessa del capitalismo (la valorizzazione del valore), come anche la decrescita "infelice", indotta forzatamente ai subalterni.
    Siamo al crepuscolo di un era, e forse agli albori di una nuova.


    "Una formazione sociale non perisce finchè non si siano sviluppate tutte le forze produttive a cui può dare corso; nuovi e superiori rapporti di produzione non subentrano mai, prima che siano maturate in seno alla vecchia società le condizioni materiali della loro esistenza.
    Ecco perchè l'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere".
    (K.Marx; Per la critica all'economia politica)

    Io credo che tutte le forze produttive che la borghesia poteva esprimere, siano giunte al capolinea. E nuovi e superiori rapporti di produzione, hanno fattivamente maturato (e da un bel po) le condizioni della loro esistenza. Le rinnovabili ne sono un eclatante esempio.
    Saluti e auguri di buon lavoro con questo bel blog.

    Luigi

    http://www.zeroemission.eu/portal/news/topic/Fotovoltaico/id/16773/Mit-pannelli-FV-in-3D-sono-20-volte-pi%C3%B9-performanti

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  4. Se vogliamo uscire dalla recensione di comodo
    ( creata arte da i parassiti che per avidità l'anno innescata)

    l'unico sistema è che i pochi politici onesti rimasti
    per riscattarsi si ribellino e sciolgano il patto mafioso che esiste da più di 50 anni
    in politica ha favore delle lobby
    e come ne gli anni 50 si torni ha finanziare le piccole e medie imprese
    per dare vita ad un nuovo boom economico .
    alla faccia di chi vuole abolire ART18. VITTORIO

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  5. Condivido il parere di Vittorio così come, in particolare, le ultime tre righe del post.
    Rivoluzione!
    Altro non si può fare per staccare questa corrente che ci sta portando tutti alla miseria.
    Paolo Barnard spiega in modo particolarmente efficace tutti gli intrighi/imbrogli che stanno alla base di questa anomala, ma voluta, crisi.

    I più importanti banchieri ed industriali del pianeta stanno pilotando il nostro governo tecnico che, ubbidiente, altro non cerca che di realizzare quanto deciso nei Club come il Bilderberg, l'Aspen Institute, la Commissione Trilaterale... tutti frequentati da Monti, Draghi, Tremonti, Letta, Prodi, ...
    Spero che alle prossime elezioni se ne rimangana a casa tutti!
    elvio

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  6. Ennesima dimostrazione (ce ne fosse mai bisogno per gli idioti) dell'imbroglio del libero mercato.

    Se fossero operai a render meno, però, si riempirebbero la bocca e i giornali del verbo sacro del libero mercato per licenziare, ridurre salari e diritti.

    Ma vadano a fan...

    gianni

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  7. X elvio:
    Cosicchè, P.Barnard "spiega in modo particolarmente efficace tutti gli intrighi/imbrogli che stanno alla base di questa anomala, ma voluta, crisi". Il problema caro elvio, è che Barnard, non ne capisce un cazzo di economia capitalistica, e non sa quindi che, la crisi è la normalità del capitalismo. Paradossale vero?
    Eccoti un link, sulle baggianate di Barnard:

    http://bentornatabandierarossa.blogspot.it/2012/01/i-neoborboni-contro-paolo-barnard-in.html

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  8. Fossili contro rinnovabili: ora la bioraria conviene meno.

    È meno dell'1% il risparmio in bolletta di un consumatore attento con la tariffa bioraria: la differenza del prezzo dell'elettricità tra le fasce orarie si riduce sempre di più. Colpa della lotta tra le rinnovabili, che tengono basso il prezzo del kWh di giorno, e i produttori da fonti convenzionali, che per rifarsi alzano i prezzi in fascia serale.

    http://qualenergia.it/articoli/20120410-fossili-contro-rinnovabili-e-la-bioraria-conviene-sempre-meno

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