lunedì 5 marzo 2012

Rinviata la terza o quarta guerra mondiale


È ufficiale: gli Usa non attaccheranno l’Iran prima della rielezione di Obama, quindi non prima di un anno considerando la stagione più opportuna. Salvo complicazioni. Il generale Norton Schwartz (cognomi così sono un prerequisito per fare carriera) ha detto che i piani d’attacco sono pronti e sono stati inviati a chi di dovere. Oggi l’incontro tra Obama e Netanyahu. Il paradosso è che – a differenza d’Israele – l’Iran è firmatario del trattato di non proliferazione e, per il momento, e nel suo programma non c’è violazione. A confermarlo, secondo l’articolo del NYT, è l’intelligence che negherebbe che ci siano in corso programmi di armi nucleari. Cosa dire? Se l’Iran vendesse carrube alla Cina invece che petrolio forse gli Usa userebbero una tattica diversa. Senza contare che un attacco all’Iran prima delle elezioni presidenziali farebbe schizzare il prezzo del greggio.

Vedremo come si muoverà Putin. Intanto a farne le spese, a causa del blocco, sono soprattutto i paesi europei. L’interscambio italiano con l’Iran non è proprio irrilevante. Gli effetti di Versailles dopo quasi cent’anni sono ancora lì, con le solite potenze che spadroneggiano e l’Italia a fare da Cenerentola. Con buona pace di chi ha deciso che la storia è finita così come l’ideologia. Quale governo italiano avrebbe la fantasia e l’indipendenza, non solo intellettuale, per stabilire rapporti nuovi con l’altra sponda? La Nato e l’Europa sono per l’Italia solo un cappio al collo. Ma immaginare qualcosa di diverso è fantapolitica.

1 commento:

  1. Anche io credo che sotto Obama non succederà nulla. Il 2013, invece, penso proprio che sarà un annata MOLTO calda.

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