martedì 18 settembre 2012

Artisti


La televisione è un involucro meraviglioso. Agli attori che vi compaiono non serve sapere precisamente di cosa stanno strologando, e noi ci si diverte lo stesso. Del resto l’arte della commedia non è italiana?

“Non state al gioco”, grida lirico uno scimpanzé dal suo trespolo, “restatevene sui campi da golf, sulle piste da sci, lasciate a noi le gravi responsabilità del momento”. Squittiscono le bertucce stupite da tanta franchezza, da un simile coraggio. Nessuno aveva osato parlare così all’onorata famiglia, tanto meno quella loffia di ministro che aspetta trilli il telefono.

Non c’è niente di più volgare e ordinario che dire di avere delle idee in un’epoca in cui le idee risiedono tutte in un unico spazio. Papponi di quali idee andate farneticando? L’unica idea che avete del vostro mondo la defecate la mattina, l’annusate per tutto il giorno e ammaliati la chiamate: mercato.

E un altro trogolo diceva testualmente poco prima: si tratta di scegliere, alle elezioni, tra il basilico e il prezzemolo da mettere come guarnizione sul piatto già pronto. Non si rendeva conto, nel suo impeto di vecchio avanguardista, di svelare troppo.

Quante auto si possono vendere in Europa con questi chiari di luna? Quante quindi se ne possono produrre? E naturalmente sarà più conveniente produrle in Polonia o in Serbia, con gli impianti pagati per tre quarti dall'Unione europea e per il resto da incentivi fiscali del governo di Belgrado. Scrivevo il 25 luglio (data sempre fatidica) del lontano 2010:

la decisione dello smantellamento del sistema produttivo automobilistico italiano, e con esso del suo indotto, è attuata con il denaro dei contribuenti europei, italiani compresi, nell’ambito di un piano dei massimi organismi politico-economici europei e con la piena adesione e responsabilità del governo italiano, nel sostanziale disinteresse dei partiti e nel silenzio di quasi tutto il sindacato.

Per il comparto auto non si potrà fare come nel Sulcis, dove si vende il carbone all’Enel ad un prezzo superiore del 100% a quello di mercato, mettendolo poi in conto nella nostra bolletta. In 35 anni la classe dirigente di questo paese non ha trovato il modo d’impiegare meglio e in lavori più salubri e meno pericolosi quei minatori. Figuriamoci se troverà soluzioni per gli operai della Fiat.

Non basterebbe impiccarli, bisognerebbe anche disperderne le ossa. Ma chi ci smuove dal televisore dopocena?

2 commenti:

  1. Intanto, grazie a te, e ad altri, ho un ottimo motivo per aver dimenticato il televisore da anni!

    Il cantiere è aperto, tanti ci lavorano, le nuove strutture mentali e sociali prenderanno forma.

    Anche se c'è chi di notte brucia quello che si è costruito di giorno.

    Tanto ormai non si può più mollare: le soluzioni individuali diminuiscono percentualmente giorno dopo giorno. E i nascondigli relativamente sicuri sono già tutti occupati da tempo.

    Se come individui abbiamo solo un presente e un futuro da schiavi,ancora dobbiamo perfezionare una grammatica comportamentale dello stare insieme
    che sia efficace per la riconquista e la gestione dei mezzi di produzione, da cui dipende il nostro reale benessere.

    con grande stima, gianni

    RispondiElimina