mercoledì 17 ottobre 2012

La più grande democrazia televisiva del mondo



Solo chiacchiere e distintivo. È questo lo spettacolo offerto ieri sera dalla “più grande democrazia” televisiva del mondo (da noi lo spettacolo politico è anche più scadente). Le domande che reggono il confronto tra i due contendenti offrono sempre uno stesso punto di vista, come del resto, nella loro inevitabile sostanza, le risposte che ricevono. Nel quadro esistente, ossia quando l’alienazione e l’oppressione sono pianificate in tutte le varianti, quale autentico interesse, quali competenze specifiche, può vantare, per esempio in tema di politica estera, la plebe che assiste sul divano di casa rimpinzandosi di schifezze e bevande zuccherate? È un mach come un altro, con relativo tifo, pagato in gran parte dagli inserzionisti, cioè dagli stessi Simpsons che vi assistono da casa. Oltretutto, quando nella “più grande democrazia” viene a prevalere l’insoddisfazione e la perdita di senso, quando cioè almeno la metà dell’elettorato non partecipa al voto, nonostante il bombardamento mediatico, significa che s’è capito quanto sia truccato il gioco.

Liberati così da ogni responsabilità diretta, da ogni decisione sull’organizzazione della vita sociale, inibito il rovesciamento di prospettiva e perciò un radicale cambiamento, la metà degli elettori statunitensi si recherà in auto alle urne per pigiare un pulsante e poi, compiuto il loro dovere di bravi cittadini americani, andranno, di nuovo in auto, a sgranocchiare qualcosa per ammazzare il tempo, quello della loro inutile vita, insomma a ripetere i gesti quotidiani della schiavitù capitalistica. E già il giorno dopo il gusto della falsa novità che per un attimo aveva illuso la vita infelice di questa gente, sarà scivolato via.

1 commento:

  1. Riducendo tutto ad una partita di ping-pong, hanno accontentato il popolo che ama vedere i combattimenti in tv come un tempo i gladiatori nel Colosseo. Per poi ripetere, pedissequamente, la medesima lotta-competizione nella vita di ogni giorno, al lavoro, in chiesa, con i parenti, con gli amici, con la moglie e con i figli.
    A chi ce l'ha più grande!
    Un meccanismo oliato e soddisfacente.
    Un algoritmo perfetto ed impenetrabile.
    Il solito spartito per una perfetta esecuzione.
    In omnia secula seculorum. Amen.
    Ciao.

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