lunedì 14 gennaio 2013

K.



Non c’è un solo metro quadro di terra, una zolla, un filo d’erba, che non sia proprietà di qualcuno o di qualcosa. Se non sei un proprietario, anche al cimitero sei in affitto e poi finisci sfrattato.

Pensi: hanno una bella pretesa a parlare del giusto ordine senza provare almeno un po’ di vergogna. E del resto, cosa dovrebbero dire e fare i proprietari? Perché stupirsi, quindi, se essi si oppongono alla sperimentazione dell’unica materia prima che valga ancora sperimentare nella nostra epoca? Che non è semplicemente la libertà, come pensano gli ingenui. E nemmeno la democrazia, come pensano tutti i volenterosi pronti a insegnarla agli altri.

Che gente era quella? Di che cosa parlavano? Da quale autorità dipendevano?

Queste sono domande molto pertinenti e precise, quelle che si poneva qual tale, come si chiamava …?

Eppure K. viveva in uno stato di diritto, dappertutto regnava la pace, tutte le leggi erano in vigore, chi osava aggredirlo in casa sua? Era sempre propenso a prendere ogni cosa con disinvoltura, a credere al peggio solo quando il peggio era arrivato, a non farsi preoccupazioni per il futuro, neanche quando si presentava minaccioso. Ma ora questo non gli sembrava giusto, si poteva considerare il tutto uno scherzo, uno scherzo pesante, montato dai colleghi della banca per motivi a lui sconosciuti, magari perché oggi compiva trent'anni, era senz'altro possibile, forse gli bastava ridere in un modo qualsiasi in faccia alle guardie che avrebbero riso anche loro, forse erano fattorini dell'angolo della strada, non sembravano troppo diversi - questa volta comunque, fin dal primo momento che aveva visto la guardia Franz, era deciso a non rinunciare al minimo vantaggio che forse possedeva di fronte a quella gente. Più tardi avrebbero potuto dirgli che non aveva capito lo scherzo, ma in questo K. vedeva un rischio minimo, eppure si ricordava - senza che fosse sua abitudine imparare dall'esperienza - di alcuni casi, di per sé insignificanti, in cui a differenza dei suoi amici aveva agito coscientemente con imprudenza, senza minimamente darsi pensiero per le possibili conseguenze, ed era poi stato punito dai fatti. Non sarebbe più successo, almeno non questa volta; se era una commedia, lui sarebbe stato al gioco.

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