venerdì 29 novembre 2013

Indifferenti


Dice niente che si dedichino decine di ore di trasmissione di talk-show sempre ai soliti argomenti, ed a uno in particolare, e però si tace su una vicenda di gravità assoluta quale quella delle discariche abusive di rifiuti tossici e radioattivi in Campania? Sarà perché sono coinvolti tutti, a vario livello, dai coletti bianchi alla camorra passando inevitabilmente per la politica? Sarà perché – come afferma testualmente il commissario della Criminalpol Roberto Mancini – il traffico e lo sversamento dei rifiuti inizia nel 1988 con le Coop rosse? Chi e perché ha insabbiato l’informativa datata 12 dicembre 1996 della Direzione centrale della polizia criminale nella quale non solo si indicano i reati ma si fanno i nomi dei rei?

 Quell’informativa faceva seguito all’operazione “Adelphi”, del 1993, “che vedeva protagonisti i medesimi soggetti”. Malgrado tale inchiesta del 1993 e “malgrado le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Perrella Nunzio e Schivone Carmine, tali attività proseguono senza soluzione di continuità e consentono ai vari” personaggi coinvolti di “acquisire credibilità e ricchezza, in spregio a un bene comune quale è l’ambiente ed irridendo quanti, tra gli ambientalisti e quei pochi organismi investigativi sensibili al problema ed estranei ad una cultura rispettosa dei potentati politici ed economici, tentano di sollevare il velo sulla pericolosità di tali traffici” (p. 7).

 Si dirà, in perfetto stile qualunquista: che me ne fotte se hanno ridotto la Campania a un tumorificio, io e la mia famiglia abitiamo a centinaia di chilometri! Bravo, stronzo. Ma anche a voler considerare cinicamente la questione, c’è da osservare che gli alimenti prodotti in quelle zone finiscono sulle nostre tavole, nelle mense dei nostri figli. Fotte niente lo stesso, ora c’è il Ruby bis.

*

La Regione Veneto si appresta ad approvare il nuovo Piano Casa, ovvero una nuova mano di cemento su ciò che resta del paesaggio di questa martoriata regione. Chi vuole vedere una delle più belle valli alpine del mondo, quella di Cortina, s’affretti. Da domani chiunque sia proprietario di un rudere, di un ammasso di pietre con tetto in lamiera dove un tempo si stoccava il fieno, finalmente potrà trasferire la volumetria del rudere ed edificare dove cazzo gli pare.

Il vicegovernatore e “padre” del Piano casa, Marino Zorzato, riassume così le posizioni della giunta: «Il provvedimento si può migliorare? Sì, ma per concedere, non per mettere altri vincoli. Questa legge, se in questi anni fosse stata applicata come avremmo voluto noi, avrebbe generato interventi non per 2,7 miliardi di euro ma per 4,2 e se si applicherà così com’è prevista ne genererà altri 5,7, tenendo in vita il settore delle ristrutturazioni edilizie».


Tutto questo sta avvenendo nell’indifferenza generale.

4 commenti:

  1. credo che restaurare i ruderi sia positivo: non erano fatti nel fondo valle o nel letto dei fiumi ma in zone sicure.
    Il problema è come verranno restaurati.
    bisogna passare dalla ideologia del cosa a quella del come.
    Molte cose si possono fare se fatte bene, mentre molte altre diventano negative se fatte male.
    purtroppo in Italia gli architetti si spalleggiano gli uni con gli altri e così hanno rovinato per sempre milano con mostruosi grattacieli, a comunciare dalla torre velasca, al palazzo della regione al bosco verticale che essendo però di un'archistar di sinistra è automaticamente bello.

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  2. la questione non è in questi termini, non si tratta di restaurare i ruderi, bensì come scrivo nel post si potrà trasferire la volumetria del rudere ed edificare altrove.

    per il resto sono completamente d'accordo

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  3. [..]"gli archi[tetti si spalleggiano"[...] Mai vista una categoria professionale con un più basso tenore corporativo. Gli archistars non sono nè di sinistra nè di destra, pecunia non olet. Le cose belle sono comunque belle, le cose brutte diventano belle perchè autoreferenziali. La Bellezza è stata più volte stuprata - P.P.Pasolini docet.

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  4. Le malattie provocate dall'inquinamento pesante e i danni dell'edilizia alla cazzo di cane finiscono per gravare sui conti pubblici (sanità ecc.) eppure le attività che li provocano vengono messe a bilancio come attivo. Attivo per chi? Passivo per chi? Segui i soldi, dicevano in quel vecchio film.

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