giovedì 27 novembre 2014

L'errore fatale secondo Angela Merkel


Della politica internazionale a noi italiani in generale frega poco, anzi nulla, tanto ci abbiamo i colli fatali de Roma, noi. Da parte mia più volte ho rammentato alle anime che leggono questo blog che invece le questioni che riguardano la politica internazionale, ossia quelle che vanno sotto la categoria di geopolitica, sono assai importanti. Da Piazza Venezia il popolo italiano faceva pernacchie alla perfida Albione, poi, dopo qualche tempo, ci hanno pensato i bombardieri Lancaster a riportarci all’ordine della cose reali.

Proprio ieri scrivevo: le nuove e gravi instabilità possono portare in un tempo non troppo lontano e in una situazione d’escalation incontrollabile, a un conflitto generalizzato nel quale nessuno è autorizzato a priori di pensare che sarebbero mantenuti validi i termini della deterrenza nucleare.

Oggi, mi viene agli occhi il discorso tenuto da Angela Merkel due settimane fa a Sidney, nel quale, tra l’altro, ella dice:


Signore e signori, com’è potuto accadere questo [il conflitto mondiale] cento anni fa? Perché i popoli e le nazioni hanno preso le armi gli uni contro gli altri? […] Non c'era disponibilità ad accettare compromessi. Non c'era nessuna volontà di risolvere le controversie in modo pacifico, in parte a causa dell’arroganza delle parti che credevano nella loro superiorità militare. La convinzione che le guerre moderne possono essere contenute entro certi limiti si è rivelata un errore fatale. Quello che era inizialmente una crisi regionale nei Balcani, ha finito per travolgere il resto del continente nel giro di poche settimane.

Ritengo che questo sia un ammonimento da non sottovalutare. Solo in un caso nel dopoguerra, e cioè nel 1962, la situazione internazionale è stata così gravida di minacce per la pace. Ancora un volta le contraddizioni del capitalismo, la necessità di dominare ed espandere i mercati, di controllare gli approvvigionamenti e le vie di comunicazione, insomma la contesa imperialistica può condurre in poche settimane ad un'escalation incontrollata, a far scattare il meccanismo delle alleanze, al conflitto bellico generalizzato.

*

Quando parliamo di monopolio pensiamo subito a quello economico, e però esiste un altro monopolio che subiamo tutti i giorni, quello ideologico.

Massimo Gaggi sul Corriere della Sera oggi scrive:

Obama parla a ripetizione per cercare di calmare la rabbia che sta tracimando anche in manifestazioni violente qui a Ferguson e in tutti gli Stati Uniti (ieri ci sono state marce con molti blocchi di ponti e autostrade in 130 città di 37 Stati americani).


Mi chiedo: se ciò avvenisse in Russia o in Cina, il Corriere collocherebbe anche in tal caso l’articolo del suo inviato a pagina 15, senza alcun richiamo in prima pagina, senza un foto, senza un commento del solito esperto, senza una dichiarazione di un qualche esponente politico nostrano di primo o di terzo piano?

4 commenti:

  1. Tranquillichi oserebbe bomdardare i S.Pontifex..magari una ripassatine a San Lorenzo..

    Cain

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  2. Ammonimento o minaccia, quello di Merkel?
    Continui la buona opera Mme Olympe

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    1. uno e l'altra, visto che l'ostpolitik la merkel l'ha sepolta. saluti

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  3. In un libro che entrambi abbiamo letto il buon Kissinger racconta l'escaltion che portò alla guerra di Corea.. altro da aggiungere?!?!
    Peperin

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