domenica 21 dicembre 2014

Solo la morte e le tasse


Tutti avvertiamo il timore della morte, specie quando per malattia ed età ci si avvicina alla fine. Inutile farsi illusioni, il nostro corpo già tra i cinquanta e i sessanta non è più lo stesso, e sappiamo bene che negli anni che seguono la relativa statistica diventa inesorabile. È giusto darsi il cambio, cedere il passo, con la soddisfazione di una vita spesa bene o al meglio di quanto s’è potuto. L’unico rimpianto, per quanto mi riguarda, sarà per i rari e autentici affetti che lascio, non altro.

Almeno questi sono gli intendimenti di adesso, poi se avrò la fortuna o la sventura (dipende) di arrivare all’età senile, spero di non cadere nel pozzo profondo della patetica religiosa. Di conservare abbastanza lucidità per non mettermi a rovistare nell’immondizia delle certezze consolanti, di non adombrare il dubbio di Dio e dell’ignoto come succede a quel poveraccio di Eugenio Scalfari.



La prima parte del suo editoriale di oggi è dedicata a cantare le lodi di Benigni, la sua lettura e interpretazione dei comandamenti mosaici. Ne ho ascoltata la riproposizione di due minuti su radiotre. Vorrei solo ricordare una cosa che riguarda uno di quei cosiddetti comandamenti, vale a dire quello che recita, secondo le diverse versioni, così: Non avere altri dèi di fronte a me.

È proprio tale comandamento la fonte delle moltissime “stragi terribili e orribili che l'uomo ha compiuto e ancora compie”, per dirla con Scalfari, in nome dell’esclusività. Nelle religioni antiche si concepivano le altre religioni in modo del tutto diverso da come concepite nell’ebraismo e, conseguentemente, nel cristianesimo e nel maomettanesimo.

L’intolleranza religiosa, in generale, trae origine dal monoteismo (il cristianesimo, a dire il vero, non è un monoteismo, ma non sottilizziamo), dal fatto che queste religioni stabiliscono in premessa e in modo perentorio di essere le “vere” religioni, il loro Dio di essere l’unico vero, e dunque di saper distinguere tra “vero” e “falso” e tra “giusto” e “ingiusto”.

Le religioni sono un grumo d’idee oscurantiste e minacciose che tracciano, fin nel minuto dettaglio, i percorsi obbligati della vita di ognuno, che inibiscono la nostra volontà e condannano le nostre passioni e la gioia di vivere. Chiaro che non vi è nulla di più pericoloso dell’ideologia religiosa quando essa si fa norma sociale stringente e severa, con tanto di tariffario delle pene e dei dolori per i trasgressori.

Alla luce della razionalità moderna, le religioni non possono sfuggire al ridicolo, e perciò declina il dominio delle false apparenze religiose tradizionali. E però da un lato sono sostituite da altri surrogati della religione, e dall’altro lato nei paesi islamici persistono e anzi incrudiscono nel fanatismo, complice il sottosviluppo e l’imperialismo occidentale, le classi dirigenti locali.


Gran parte della storia disumanizzata degli uomini dipende dalle idee ch’essi si sono fatti non solo del presente ma anche in merito alle stravaganti ipotesi del dopo (una cura maniacale dei monoteismi). E però le idee non piovono dal cielo, e possono produrre danno anche le illusioni della scienza degli specialisti, tanto per dire che non necessariamente le idee producono disastri perché arretrate. Dovremmo piuttosto chiederci se queste idee non dipendano soprattutto dall’ordine assurdo delle cose, quello stesso che imbastisce quotidianamente la nostra sopravvivenza. Se non sia il caso, visto che ci troviamo a passare di qui, di battersi per cambiare finalmente e in radice questo stato di cose. Solo la morte è ineluttabile (e le tasse).

12 commenti:

  1. Benegni al posto di Benigni è voluto, o è un errore?

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  2. "Bisogna dire a dio che la prossima volta spieghi meglio i 10 comandamenti a Mosè, così non sarà necessario spender due milioni di euro perchè lo faccia benigni" Beppe grillo. ciao gianni

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    1. bisogna dire agli elettori di grillo che gli spieghino meglio cosa deve fare così non saranno buttati otto milioni di voti

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  3. Il corpo non è più lo stesso.
    La biologia racconta che il nostro totale ricambio cellulare avverrebbe mediamente molte volte nella vita perciò non siamo mai gli stessi,fisiologicamente parlando. Al traguardo dei sessanta arriva la Senilità alla Svevo surrogata con altre sinonimìe geriatriche di rappezzo apotropaico: diversamente giovane, maturo, anziano, quarta età, ecc. Ritorniamo alle corrette definizioni omeriche: vecchi. Si diventa vecchi, augurandoci il colpetto risolutorio al riparo di una possibile disperazione, la nemesi della sofferenza non piace a nessuno anche se retributiva.

    Pur pensando di non dormire con madonna e rosario in cornice a capo del letto con la foto di padre pio sul comodino come supporto di melatonina, attribuire ai soli 'plagiati' miliardi di metafisici tutte le storture del mondo può risultare eccessivo oltrechè umanamente ingiusto. Anche Koestler fa dire al suo giudice 'La verità è ciò che è utile al genere umano, la menzogna ciò che gli è dannoso’.

    C'è qualcuno che ha detto che il cristianesimo è la via più lunga per tornare al paganesimo; essere pagani,credere che le nostre vite abbiano un valore proprio per il loro carattere finito è la lezione dei greci.
    Il tema è un poco più importante per ridurlo a Benigni o a Grillo.

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  4. E anche che non esiste una "democrazia" del web,semmai solo un luogo per una piu" moderna "agora".
    CosI come la consapevolezza non giunge a "gratis",ma abbisogna di sacrifici ,mentre per fortuna avolte la storia umana ha delle improvvise accellerazioni,che ci possono portare dentro un fosso,o svoltare..siamo solo agli inizi di un lungo percorso...

    caino

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  5. L'uomo non vive d'altro che di religione o d'illusioni.
    Giacomo Leopardi
    ciao Olympe

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    1. l'illusione della permanenza è il mito che rende la vita sopportabile

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  6. Per vedere la prima puntata mi sono inchiodata alla sedia sapendo che se ne sarebbe parlato e devo dire che è stato molto difficile arrivare alla fine Ha trattato i Dieci Comandamenti con la stessa enfasi celebrativa che ha usato per la Costituzione , insomma , come dire , se la prossima volta si mette a decantare la storia dei Tre porcellini proverà per il lupo lo stesso innamoramento che ha provato per Mosè

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    1. Beh, mi ricordo in non so quale trasmissione TV la rubrica "Gassmann legge ..." al posto dei puntini poteva essere la lista della spesa o la ricetta per il ragù o altre cose. Con grande autoironia Gassma prendeva in giro se stesso e dava alla lista della spesa la stessa enfasi e lo stesso pathos del monologo dell'amleto.
      Il peccato è che Benigni (che peraltro continuo ad apprezzare) rischi di fare la stessa cosa, però involontariamente.

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    2. non si tratta di volontà o meno, ma di posizione di classe. è la sua coscienza ad esserne determinata nelle forme false in cui può determinarsi una coscienza borghese. ne parlerò oggi, senza citare benigni e perciò in generale.

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