mercoledì 17 dicembre 2014

Who?


È socialmente pericoloso un sistema politico ed economico che lascia senza lavoro milioni di persone oppure chi rifiuta di riconoscere legittimità a questo Stato? Chi ha approvato leggi che prevedono oltre quaranta tipologie di contratto o chi chiama questo stato di cose dittatura di classe? Il governo dei padroni o quella parte di società che da anni è costretta a pagare i costi della crisi? Chi manda la polizia a manganellare o gli operai che protestano? È più pericolosa una banca che può permettersi tutto o chi chiede la liquidazione di questi colossi finanziari? È penalmente rilevante il comportamento di chi realizza un’opera inutile e devasta il territorio o chi per protesta ha danneggiato un compressore? Sono più corrotti i partiti o più stupidi quelli che votano?

4 commenti:

  1. Mi puzza tutto di deresponsabilizzazione. Il giro delle mie frequentazioni abituali è composto per la maggior parte di persone laureate, con una cultura dal discreto in su, che non guardano il tg1 la sera e a cui puoi chiedere tranquillamente dove minchia stia il Darfur senza che ti rispondano 'è dentro ognuno di noi'.
    Eppure una grandissima fetta di queste persone ha idee allucinanti su immigrazione, geopolitica, politica nostrana, economia eccetera.
    Quando dico 'idee allucinanti' non intendo opinioni argomentate differenti dalle mie, ma assunti basati sul nulla, frasi fatte, preconcetti e via così, in modalità scie chimiche insomma.

    Uno degli assunti base su cui si basava la lotta di classe era l'ignoranza del popolino, cosa assolutamente vera all'epoca. La liberazione sarebbe arrivata con la cultura, quando finalmente il popolo avrebbe aperto gli occhi.

    La cultura è arrivata, eppure oggi a pranzo mi sono dovuto sorbire un collega (laureato, viaggiatore, appassionato di letteratura russa) che si lamentava dei clandestini. Al mio garbato commento 'quindi, tu che faresti?' gli è partito il pippone su quelli che sì, li prendono a calci in culo e li rispediscono al loro paese, ad esempio gli USA. Al che, sempre garbatamente, gli ho fatto notare che negli USA i clandestini sono circa 12M contro gli 1,5 italiani, in rapporto alla popolazione percentualmente ne abbiamo meno noi. Niente da fare, mi guardava come Al-Zarqawi guarderebbe un tizio che pisciasse sopra il Corano.

    In sostanza: si ricordi che questo "sistema politico ed economico" ha più sostenitori di quanto lei pensi. E non sono tutti delle capre rincoglionite a botte di propaganda, hanno spesso gli strumenti necessari per fare un'analisi critica. Semplicemente se ne strasbattono, e pure se non stanno posizionati proprio benissimo nel 'sistema'.

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    1. gentile Stefano,
      pensa io viva in una torre d'avorio, non sappia come si formano e diffondono le idee reazionarie e certi sentimenti?
      io mi rivolgo a lei, non ai suoi conoscenti
      mi permetta di obiettarle che "uno degli assunti base su cui si basava la lotta di classe NON era l'ignoranza del popolino" ma la sua condizione sociale, che non sono esattamente la stessa cosa anche se hanno rapporto in comune
      saluti

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    2. "Laureato,viaggiatore,appassionato di letteratura russa" è testo perfetto come inserzione per un'agenzia matrimoniale. Mi ha fatto molto ridere. La ringrazio.

      Se non ricordo male aveva scritto tempo fa che il Capitalismo è la forma più consona al genere umano. Mi sembra molto vero.

      Siamo passati dalla semplicità (e forse austerità) alla comodità, ignoranza e cultura nella seconda ci stanno benone entrambe.

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  2. Forse sarebbe ora che chi rifiuta di dare legittimità a questo Stato, chi sta pagando la crisi battesse un colpo. Siamo sempre lì.
    La commedia elettorale- prossima puntata quella sul quirinale- non convince e non scalda più i cuori di nessuno. E questo è un bene. Ma poi non basta certo uno sciopero a job act approvato per far tornare la primavera.
    Si raccoglie quel poco che si è seminato. Drammaticamente troppo poco vista la crisi che stiamo vivendo che pure aprirebbe spazi ad una sinistra completamente diversa da quella abbiamo sotto gli occhi e da quella che abbiamo visto negli ultimi decenni....
    Forse è il caso di accelerare- ma di brutto- un programma di ri alfabetizzazione politica....

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