giovedì 12 febbraio 2015

La crisi è colpa dei salariati che non han voglia di scialare


«Il buon prezzo del capitale favorisce la speculazione, allo stesso modo che il buon prezzo della carne e della birra favorisce l’ingordigia e l’ubriachezza».

*

È il credito a creare nuova moneta. L’erogazione di un prestito, iscritto nell’attivo del bilancio della banca, ha la stessa funzione di stampare moneta (*). Tutte le transazioni alle quali quel nuovo credito darà luogo, assolte con il bancomat o con un assegno, sono regolate automaticamente all’interno del sistema interbancario di compensazione dei pagamenti. Ciò significa che vengono movimentate soltanto le riserve di moneta di banca centrale detenute dalle varie banche presenti nel circuito interbancario e non la moneta bancaria. Ciò con cui la banca commercia è il credito stesso: con una piccola somma di denaro effettivo le banche sbrigano affari di enorme portata.

E se tali riserve dovessero rivelarsi troppo basse rispetto ai limiti di riserva obbligatoria imposti dalla banca centrale? Allora la singola banca farà domanda di nuove riserve direttamente alla banca centrale che giornalmente effettua delle aste di assegnazione fissando un tasso ufficiale di riferimento deciso in precedenza. E tutto ciò avviene per il tramite di funzionari della banca centrale con la semplice digitazione di una scrittura contabile (**). Perciò la banca centrale è detta “prestatore di ultima istanza”, poiché si muove in base alle esigenze delle banche autorizzate ad operare nel circuito interbancario (***).



E se la singola banca mostra di avere per lunghi periodi una quantità di uscite di riserve superiore alle entrate? Chiaro che non sarà in grado di aggiudicarsi in asta la quota di moneta di banca centrale necessaria per gestire le proprie movimentazioni, e dunque la banca centrale ricorrerà ad operazioni non convenzionali di rifinanziamento (o commissariamento con "socializzazione delle perdite) per non far fallire la banca commerciale in difficoltà (ma neanche questo è tema del post).

Tra le altre operazioni non convenzionali c’è il famigerato quantitative easing. Alleggerimento quantitativo di che cosa? Di titoli di Stato, crediti, obbligazioni, “tossicità” varie che hanno in pancia le banche commerciali. Sgravate del fardello le banche possono ridurre le riserve obbligatorie previste dalla legge che dovevano depositare come garanzia presso la banca centrale su quei titoli acquistati dalla banca centrale. È un modo, come detto, per concedere nuovo credito alle banche perché a loro volta prestino al pubblico, per stimolare investimenti, domanda aggregata (consumi) e gettito fiscale.

Dunque la banca centrale con tali acquisti di titoli dalle banche commerciali non immette sul mercato direttamente moneta ma libera le riserve delle banche. Ora dipende dalle banche immettere sul mercato del credito le riserve in tal modo liberate. Tra parentesi va rilevato che i titoli tossici delle banche acquistati in tal modo dalla banca centrale alla fine ricadono sulle spalle dei soliti che lavorano e pagano le tasse. Ed è ciò che farà da marzo anche la Bce, solo che saranno gli Stati a garantire per l’80 per cento gli acquisti di titoli. Si tratta sempre di “socializzare” le perdite.

Tornando sulle generali, dal canto suo una banca centrale, oltre a regalare il denaro alle banche a tassi prossimi allo zero, non può fare di più. E dunque basterebbe che le banche commerciali prestassero perché il buon prezzo della carne e della birra favorisca l’ingordigia e l’ubriachezza. V’è però anzitutto un problemino: la solvibilità di chi riceve un prestito, vuoi per investirlo produttivamente o anche solo per scialare. Troppo rischio di questi tempi, le banche invece di prestare alle imprese e famiglie scelgono di non utilizzare la liquidità, ma di depositarla presso la banca centrale stessa e godere di un basso tasso di interesse ma privo di rischi.

Siamo alla fine della canzone. Il problema della crisi dipende dalla stitichezza con la quale vengono erogati i crediti, dal basso stimolo della domanda? Apparenze. Dalla sovrapproduzione? Fuochino, ma non fatevi distrarre. Dalle speculazioni finanziarie? Solo come effetto distorsivo (se il denaro non sviluppa scambi reali un motivo c’è). Le cause reali vanno cercate non nella circolazione (di cui la crisi indossa solo gli abiti) ma nelle leggi stesse del modo di produzione capitalistico, a cominciare dalla contraddizione fondamentale tra valore d’uso e valore di scambio. Nel mio piccolo ne ho parlato in questo blog per cinque anni.

(*) Il credito viene concesso contro la promessa scritta di pagare entro un termine stabilito con un interesse sulla somma. Da quel momento la somma accreditata circola come mezzo di pagamento. Fossero pure delle cambiali, esse costituiscono, come strumento di circolazione, vero e proprio denaro. Queste forme di pagamento hanno per scopo di rendere trasferibili i titoli di credito.

(**) Qui per comodità si fa astrazione sia delle riserve “libere” di moneta delle banche sia dell’erogazione della moneta cartacea, che del resto interessa una percentuale bassissima di transazioni.


(***) È il famoso bazooka con cui si può creare moneta dal nulla, posto che non vi è un sistema di riserva aurea da rispettare. La qual cosa non esclude inconvenienti, tema questo però che esula dal presente post. 

3 commenti:

  1. Cara Olympe ..infatti e'vero masse di ubriachi totali stanno gurdando San Remo...

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  2. Ubriacarsi di meno ed evitare di avere il fegato in carpione.

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