giovedì 26 maggio 2016

A proposito di tubi


Per un paio di giorni, tanto dura un dibattito in questo paese sulle questioni più serie, si parlerà di tubature e di acqua. Giustamente, anche perché l’acqua che esce dal rubinetto di casa quasi mai è davvero potabile. Diciamo che il più delle volte è passabile. Si tratta ad ogni modo di chiacchiere poiché poi non succederà nulla.

Anche di un altro tema si dovrebbe dire e a lungo poiché riguarda la nostra salute, segnatamente la salute dei cosiddetti meno abbienti, vale a dire dei comuni mortali. E comuni mortali non è un’espressione a caso in una società di classe. Perciò, nel caso fosse sfuggito, segnalo questo articolo, soprattutto a coloro che dicono che il capitalismo non c’entra mai nulla. Il trucco, l’infamia, è di far passare per “naturale” ciò che invece è definito dal sociale.

Pertanto, “malattia” è una comoda classificazione che consente di rimuovere dei problemi e perpetuare le condizioni sociali che nel determinarla hanno tanta parte. Un esempio: il lavoro salariato ammala e uccide. Ridurre la giornata lavorativa significa ridurre anche l’incidenza delle malattie (non solo di quelle classificate “professionali”) e delle morti. Il capitale non succhia solo valore dal lavoro dell’operaio e del salariato, ma la sua stessa vita.


Per capire l’uomo abbiamo bisogno di un modello qualitativamente diverso da quello del verme; per comprenderne la complessità non basta scansionarne il corpo inserito in un tubo.

1 commento:

  1. La Repubblica come la gazzetta parrocchiale.
    Dati della Banca mondiale e dell’Organizzazione mondiale della sanità relativi a più di 70 paesi in un ventennio: in quali Paesi, quali percentuali in ogni singolo Paese, in quali comparti? Si mostrino i rispettivi grafici.
    Nel comparto edilizio, che generalmente è il più colpito, l'Algeria e il Kazakhstan non sono la Germania o la Francia. Basta averci lavorato nei singoli.
    I dati sono riferiti esclusivamente al settore lavoro? I livelli taroccati di atrazina e altri metalli pesanti nell'acqua potabile in genere, non è la ferrarelle (buona quella). Se sapeste cosa c'è nell'acqua del Po che irriga mezzapianura padana.
    Che il lavoro faccia male in genere, che le condizioni dello stesso in molti settori siano ampiamente sotto i limiti tollerabili, che non è possibile far salire su una scala aerea un pompiere a 65/70 anni, che negli usa nel settore avicolo gli addetti si debbano mettere i pannoloni perchè non è consentito ai lavoratori neppure di andare a pisciare , è un fatto. C'è comunque dell'altro ancora.
    Generalmente coloro che dicono che il capitalismo non c'entra sono quelli che di quest'ultimo poco o tanto ne godono.
    Il modello dovrebbe essere quantitativamente e qualitativamente diverso,vedremo le alternative. Intanto in Francia si menano per la 'loi du travail', a noi ci hanno fregato col lessico :'Job act'. Peccato ,non si è capito di cosa si trattava.

    gg

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