martedì 14 giugno 2016

Trafficanti


Quanta polemica e scandalo per il Mein Kampf. La quasi totalità di coloro che l’hanno acquistato non lo leggerà. Perché non è abituata a leggere libri e perché dopo le prime pagine si accorgerà dell’attrattiva pressoché nulla del libro. Hitler era semplicemente incapace di scrivere un libro, in quello scritto dimostrò la sua inadeguatezza per l’analisi politica, economica e sociale della propria epoca, il suo stile è rozzo e senza afflato. Mein Kampf è un libro dettato da un fanatico semianalfabeta, scritto e poi aggiustato materialmente da altri fanatici. A nessun nazista veniva in mente di citarne qualche passo. Si preferì, in seguito, citare qualche frase tratta dai roboanti e logorroici discorsi del Capo. Ma anche in tal caso senza insistervi troppo.

Possiamo considerare Hitler come un mostro, ma egli fu innanzitutto il prodotto di una società e della sue contraddizioni, perciò non si può spiegare un’epoca con le categorie dell'assurdo e della follia, anche se esse giocarono indubbiamente un ruolo. Senza la prima guerra mondiale, Versailles, la crisi del primo dopoguerra, la crisi del Ventinove, l’impasse di Weimar (ah, le leggi elettorali!), gli interessi concreti dell’industria, dell'esercito (uno "Stato entro lo Stato"), dei piccoli proprietari fondiari, dell’aristocrazia decaduta, dei proletari disoccupati e disperati, il nazismo e il Mein Kampf sarebbero rimasti una curiosità per specialisti. A tutto ciò deve aggiungersi l’imprevedibilità del caso e i soliti piccoli traffici.


I fanatici e nostalgici attuali non hanno bisogno di acquistare il libro in edicola. Il Mein Kampf fa parte del loro campionario, è tra quella mezza dozzina di titoli imprescindibili. Li avete mai sentiti esprimersi? Vite sprecate che inseguono fantasmi. Certo, possono fare danni, sono della stessa pasta di quei trafficanti senza scrupoli che puntano sull’ignoranza e il coinvolgimento emotivo per incassare proventi dalla vendita di qualsiasi prodotto cui siano scaduti i diritti d’autore. 

4 commenti:

  1. Beh se vogliamo esagerare si potrebbe citare Siddartha di H.Hesse 70 edizioni in ristampa, nelle librerie casarecce fa in, ma nessuno l'ha mai letto, suppongo, eppure è scritto bene.

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    1. ho scritto "qualsiasi prodotto", senza dare giudizi di merito

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  2. La cricca dominante tedesca puntava alla guerra, perché era esclusa dalle posizioni di forza dell'imperialismo. Ma in questa esclusione è anche la ragione del provincialismo, della cecità
    e della balordaggine che hanno reso la politica di Hitler e di Ribbentrop incapace di tener testa alla concorrenza e hanno fatto della loro guerra una folle avventura...
    La nemesi immanente di Hitler è proprio questa;
    che egli, il boia della società liberale, era - dal punto di vista del suo stato di coscienza - troppo < liberale > per capire come altrove, sotto il velo del liberalismo, si costituisse l' irresistibile supremazia del potenziale industriale. Hitler, che scrutò come nessun altro borghese quel che c'è di falso nel liberalismo, non comprese fino in fondo la potenza che gli sta dietro, cioè la tendenza sociale di cui egli stesso non era che il tamburino.(Adorno)

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  3. In piccioli si fidò troppo dei Krupp e si lasciò prendere dalla folle impresa russa fallita anche da Napoleone, l'ignoranza lo ha fregato.

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