martedì 4 ottobre 2016

I nipoti del dottor Strangelove



So che a molti non può fregare di meno, ad ogni modo segnalo che il 20 settembre l’Atlantic Council Brent Scowcroft Center on International Security ha pubblicato un rapporto dal titolo Il futuro dell'esercito. Il documento presenta un quadro del prossimo futuro (2020-2025): una distopia con diseguaglianze sempre maggiori e un'acuta insicurezza economica, poi riassume i preparativi di vasta portata che sono in corso negli Stati Uniti per combattere guerre tra “grandi potenze” con “pesanti perdite” e “alti livelli di morte e distruzione”, compresa la possibilità di “uno scambio nucleare”. Una parte del campo di battaglia si prevede saranno aree metropolitane densamente popolate.

Parlando della situazione attuale, il rapporto dichiara che “gli Stati Uniti sono entrati in un’era di guerra perpetua”. Si constata che “Dopo quindici anni, le guerre in Afghanistan e in Iraq sono ancora in corso”. Vi è, inoltre, “un crescente numero di conflitti nelle cosiddette zone grigie, la cui caratteristica principale è l'ambiguità, i loro obiettivi, i partecipanti, e anche i risultati, dal momento che non sono chiaramente definiti, difettano degli scopi finali”. Tuttavia “L'esercito americano non può concentrarsi solo su questo tipo di conflitti”. Deve prepararsi per quelli che “abbiamo chiamato i prossimi grandi avversari, capaci di una guerra molto coinvolgente …”. “La prossima grande guerra” – si legge – vedrà livelli di violenza e di morte ben oltre ciò che è stato visto in Iraq, in Afghanistan e in Siria”.


Co-autore del rapporto il tenente generale David Barno, il quale comandava le forze a guida Usa in Afghanistan nel 2003-2005, avendo già partecipato alle invasioni statunitensi di Grenada nel 1983 e Panama nel 1989. L’Atlantic Council Brent Scowcroft Center on International Security, è uno dei principali think tank di consulenti militari delle amministrazioni Nixon, Ford, George W. Bush e Obama. Nel febbraio 2009, James L. Jones, l'allora presidente del Consiglio Atlantico, si dimise per entrare nell’amministrazione Obama come nuovo consigliere per la Sicurezza Nazionale. È insomma un think tank di peso e non solo di chiacchiere e stellette. Si tratta di tutta gente molto determinata e pericolosa, e non è esclusa tra loro la presenza di qualche dottor Stranamore.

4 commenti:

  1. Il dramma è che non stanno facendo niente per evitare il baratro nucleare. Niente. Di casus belli ce ne sono a bizzeffe, belli pronti a giustificare il macello.
    Dato che le élite sono già preparate a sopravvivere nei loro attuali bunker, se ci sarà carneficina fa niente: il Dio denaro riconoscerà i suoi.

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  2. gli americani "pianificano" una nuova guerra mondiale ( probabilmente con un "preempitive first strike ) che li farebbe ancora una volta uscire dalle loro contraddizioni socioeconomiche a spese degli altri e nella convinzione che ancora una volta la guerra sarebbe solo in casa di altri.

    Perciò se io fosse un "decisore" delle loro future vittime "pianificherei" in modo tale da togliergli subito questa illusione.
    ws

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  3. Il quadro di un possibile evento bellico nucleare è paventato da più parti; volendo esercitarci, la scenografia prevederebbe quindi uno sparuto manipolo di sopravvissuti miliardari che si ritroverebbe finalmente solo, con i propri miliardi in cassetta, in un ambiente contaminato, Seychelles e Hawaii comprese; le conseguenze planetarie di Fukushima sono archiviate in cassaforte, quelle di Chernobyl e di Semipalatinsk kazakha le conosciamo.Bambini eredi miliardari di ogni età al riparo in incubatrici ultimo modello con l'aria himalayana? I confetti nucleari sarebbero unidirezionali o oggetto di amorevole scambio? Una vita prolungata in bunker prevede un controllo psicologico non comune, e poi si scannerebbero tra loro, poveri! (ma non sarebbero problemi nostri). Roba da Water World, su cui sceneggiatori e scenografi hollywoodiani si sono espressi al meglio.
    La Storia nei secoli ha già sfornato parecchi dott.Stranamore con esiti certamente più 'digeribili' (Hiroshima e Nagasaki a parte) e tutto è possibile.
    Però credo che dobbiamo accontentarci e farci bastare quello che abbiamo già: nel Po e nel Ticino c'è di tutto, non sappiamo cosa farnecene del pattume - lo bruciamo, tanto diossina più o meno - in Mediterraneo ci sono tonnellate di rifiuti,basi militari con tanto di uranio e simili in conserva,ecc.ecc. questo per il solo Bel Paese.
    La coca in Tamigi e l'isola di plastica in Pacifico tanto per dire,sono temi lontani.

    Nel contempo la cosa positiva è che la terribile e pericolosa confusione geopolitica internazionale allinea ogni giorno
    nuovi esperti che ci chiariscono il panorama generale con spunti
    interessanti e originali. :-)) Fin che si potrà mettiamola sul ridere.

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  4. Grazie per il link al rapporto. Lo leggo mentre i colleghi in pausa - tutti laureati, al minimo diplomati - parlano di come sono buone le lasagne alla tavola calda e delle ultime storie di corna.

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