giovedì 23 marzo 2017

L’inganno delle rappresentazioni


“Dio è morto, Marx ha la febbre e io non mi sento tanto bene”.

Mezzo secolo fa non ero tra quelli che ripetevano divertiti questa frase, consapevole che in una società disperata e inumana, la miseria religiosa è insieme espressione della miseria reale e protesta contro di essa.

Quanto a Marx, egli è incognito o frainteso da sempre.

Contrariamente a quanto siamo portati a credere, l’umanità non è più sciocca, più fanatica, più rapace e più folle di quanto non sia dato dalle condizioni oggettive, generali e particolari, in cui essa vive e opera. Pensiamo agli sciocchi che vi sono anche tra le persone più sveglie e istruite; ai fanatici anche tra i temperamenti più miti; agli sfruttatori anche tra i più mugnificenti filantropi; ai folli anche tra i leader politici delle nazioni più democratiche.

Poiché non abbiamo coscienza del movimento reale e delle sue leggi, non abbiamo chiare le cause dei problemi che affliggono le nostre società. In tal modo pensiamo di risolvere i problemi affrontandone gli effetti. Ecco dunque che ogni aspetto della crisi diventa insormontabile: dall’inquinamento al clima, dalle risorse alla povertà, dall’economia alla demografia, eccetera. È l’inganno delle rappresentazioni.


2 commenti:

  1. Repetita Iuvant

    Io Marx l'ho masticato, e capisco quello che scrive. Ma chi diavolo mai capirà quello che scrive?
    Se questo è un blog rivolto ai soli marxisti, lo dica chiaramente, cosi ci mettiamo l'anima in pace.

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    1. non si sopravvaluti e soprattutto non sottovaluti gli altri lettori di questo blog. questo blog è rivolto alle persone che vogliono ragionare con la propria testa e che non si arrendono davanti alla complessità dei problemi

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