giovedì 31 agosto 2017

Non vorrei andare sul difficile



Addendum. Oggi, primo settembre, il Sole 24ore dà rilievo a uno dei tanti paradossi di questa nostra formidabile epoca: «Ancora una volta i dati parlano chiaro, più di tante parole: per i ragazzi, purtroppo, il lavoro non c’è. Ed è paradossale che nel frattempo la politica dibatta di una pensione minima per i giovani stessi. [...] il “problema lavoro” dovrebbe essere affrontato dal governo prima del “problema pensione”». Da notare che si tratta di "ragazzi" anche di 34 anni (e oltre).


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Parlare del welfare in generale e della previdenza in particolare senza considerare la condizione e il ruolo del lavoro, cioè della forza-lavoro (alla quale non è richiesto nient’altro che sottomettersi alle condizioni date dal capitale), nel quadro dello sfruttamento capitalistico (oddio, che cosa ho nominato!), e cioè della società borghese (pardon) nella quale queste contraddizioni esplodono, finisce inevitabilmente per essere un esercizio puramente ideologico. Sia per chi discetta di trippa per gatti a go-go mantenendo però i piedi ben piantati in parlamento, e sia per chi replica che la pentola non è senza fondo. Basterebbe ricordare che c’è chi mangia da quella stessa pentola con un cucchiaino da caffè e chi invece imbocca servendosi di un grande mestolo. Senza peraltro tirare in ballo il fatto che decine di miliardi si trovano subito per salvare banche che hanno prestato somme oscene a degli “sconosciuti”. Quest’ultima considerazione non vale una cicca: le monde n’est qu’abusion. In altri termini si tratta di uno dei tanti aspetti di una guerra fra la tendenza generale del dominio sociale e una passività servile che da decenni non riesce più a perturbarla. Ma non vorrei andare sul difficile stasera, perciò smetto subito.

mercoledì 30 agosto 2017

In attesa, ma non troppo



Sarà curioso vedere, per chi ci sarà, come reagirà l’attuale sistema economico, basato sull’estorsione del plusvalore, in occasione della prossima rivoluzione, quella dell’auto elettrica e dei suoi annessi e connessi. In attesa, ma non troppo, di tali straordinari eventi, godiamoci lo spettacolo degno dell’epoca delle cannoniere, con, da una parte, la Corea del Nord – che Cina e Giappone non hanno alcun interesse di vedere pacificata con quella del Sud per evidenti motivi economici – e, dell’altra, il potente imperialismo americano che trova nella querelle con la Corea del Nord, dopo averla isolata per decenni, un buon motivo per rafforzare la propria presenza (Ulchi Freedom Guardian, vedi il piano operativo congiunto OPLAN 5015, il quale ha valenza offensiva, checché ne dica wikipedia) in un’area assolutamente strategica e in preparazione della guerra con la Cina.

Poco più di un secolo fa, un incidente, tutto sommato locale e marginale, diede la stura ad un conflitto europeo e poi mondiale che cambiò completamente l’assetto del pianeta, almeno sul piano geopolitico. Quello che invece potrebbe succedere oggi nei dintorni del Mar Giallo e dell’Oceano Pacifico (ma non solo) potrebbe cambiare i connotati al pianeta in modo molto più decisivo e definitivo. Oggi non abbiamo più un barone Wladimir Giesl von Gieslingen, siamo messi perfino peggio.

La scorsa settimana il presidente degli Stati Uniti ha vantato che si stanno spendendo “grandi quantità di dollari” per potenziare il “nostro arsenale nucleare e la difesa missilistica”, per garantire il predominio americano in una guerra nucleare. Sempre la settimana scorsa, l’Air Force ha annunciato importanti contratti per sviluppare un missile furtivo di crociera e nuovi missili balistici intercontinentali. All'inizio di questo mese, la stessa Air Force, ha condotto una seconda prova di volo di una nuova bomba nucleare a gravità.


Tuttavia al proletariato europeo sono dati altri cazzeggi cui dedicare il proprio “dibattito”.

lunedì 28 agosto 2017

Bell'andare


È un bell’andare nelle località di villeggiatura e vedere come se la passano gli italiani. Quelli che se lo possono permettere, e anche tanti altri che per i mesi a venire dovranno far quadrare i conti in qualche modo. Del resto il welfare statale è generoso, con sedici milioni di posizioni pensionistiche, per oltre la metà delle quali non è stato versato un centesimo di contributi. E poi gli stipendi di una pletora burocratica che serve solo a farti imbestialire, le cento gabelle gonfiate ad arte, ecc..

Alberghi e affittacamere hanno fatto il pienone, i negozi hanno venduto tutto e non aspettano che chiudere la stagione. Del resto non si fa che allestire nuovi centri residenziali, con posto barca naturalmente, come vicino a Trieste. Si ristrutturano vecchi edifici ampliando le cubature, secondo legge. Extralusso e anche per i comuni benestanti. Non si scontenta nessuno. A Monfalcone, per contro, migliaia di schiavi in subappalto fanno grande la nostra cantieristica.

Chi direbbe mai che questo è un paese che se la passa male, pieno di debiti e di banche fallite? Che vive in un limbo elettorale e governativo da anni? Come ebbe a dire a suo tempo un politico del quale è superfluo citare il nome, i ristoranti sono pieni, e prenotare un freccia a pochi giorni dalla partenza è un azzardo. E a proposito di ristoranti, ieri, nonostante il fermo-pesca, trovare posto in un locale di specialità ittiche era impossibile se non avevi prenotato con congruo anticipo.


Eravamo ospiti di un compleanno, il menù con degustazione di ostriche – decisamente fuori stagione – a 85 euro non mi suggeriva nulla di decente. Le spigole e i rombi d’allevamento, con prezzi pazzi. Le fritture surgelate alle quali aggiungono qualche sarda, per un tocco di pescato di fresco, non più tardi della notte precedente. Avrei preferito un piatto di 80 grammi di Setaro con una scatoletta di tonno, due pomodorini e un quartino di vino fermo, poi uno Zacapa e infine perdere tre partite a dama con un nipote. E invece sono state tre inestinguibili ore di piatti e piattini demenzial-filosofici inframmezzati da uno stillicidio di foto abortive che chiamano selfie. E devi pure sorridere, per non rovinare la “festa”.

martedì 22 agosto 2017

Ebbe pietà delle non innocenti vittime


Ebbe pietà delle non innocenti vittime i cui elenchi giungevano così spesso al suo ufficio (Il Gattopardo).


Quando si legge che un ospedale, in zona sismica, è stato evacuato per una scossetta di terremoto di magnitudo 4.0, ci si pone una domanda: in quale angolo del terzo mondo è successo? Se poi in quello stesso angolo di mondo gli sfollati sono 2.600, il dubbio diviene certezza: si tratta dell’Italia. Di quella delle abitazioni abusive (70.000 nell’isola d’Ischia, su 64mila abitanti, dice ilpresidente della regione Campania), ma anche di quelle legali costruite alla bell’è meglio. Non parliamo poi degli alberghi, per la maggior parte fatiscenti, roba da vergognarsi solo a leggere le recensioni (ch’è tutto dire). A mo' d'esempio ho preso quelle relative all'Hotel Il Gattopardo, nome evocativo. 




Le recensioni del 2016 sono, se possibile, ancor più impietose.