venerdì 24 novembre 2017

Tamburi di guerra



Il capitalismo sta attraversando un crollo politico storico, su questo non sussistono dubbi nemmeno tra gli analisti borghesi. Inoltre è palese il pericolo di una terza guerra mondiale. Tutti gli Stati, nessuno escluso, si stanno preparando rapidamente alla guerra, non escluso l’impiego massiccio delle armi nucleari. Il conflitto è radicato nella contraddizione tra il sistema degli stati nazionali e il carattere globale della produzione economica.

Due settimane fa, la NATO ha tenuto un vertice a Bruxelles per discutere la costruzione di basi navali e logistiche per il trasporto di truppe statunitensi attraverso l'Atlantico per il continente europeo allo scopo di combattere contro la Russia. Leggendo l'agenda del vertice, il settimanale tedesco Der Spiegel ha concluso, in parole povere: la NATO si sta preparando per una possibile guerra con la Russia.

Wolfgang Ischinger, presidente delle Conferenze sulla sicurezza di Monaco: «L'Europa deve muoversi perché la situazione della sicurezza si è deteriorata drammaticamente nel giro di pochi anni. L'ex partner Russia è diventato un nemico, nell'Europa orientale, nel Medio Oriente e nel Nord Africa ci sono condizioni politicamente ed economicamente instabili».

Da parte sua la Russia, con l’esercitazione Zapad dello scorso settembre, ha inteso rispondere alle minacce della NATO, le cui forze hanno circondando la Russia e spingono le loro truppe fino agli stessi confini della Russia.  Scopo dell’esercitazione Zapad è stato quello di testare se la Russia potrebbe sostenere la mobilitazione a tutto campo delle sue risorse economiche per la guerra nucleare su larga scala. Lo scenario dell'esercitazione simulava l’impiego delle forze nucleari strategiche con i loro vettori in risposta ad un attacco esterno.




A riguardo di esercitazioni militari, la Serbia ha già dimenticato cosa avvenne nel 1999, soprattutto i bombardamenti aerei delle sue città e la settimana scorsa ha partecipato ad una esercitazione congiunta con la NATO.

Tra l’altro il vertice di Sochi ha ribadito da che parte sta andando la Turchia, ancora formalmente partner della NATO, e se ciò non bastasse è indicativo l’incidente diplomatico scoppiato (è il caso di dirlo) durante le esercitazioni della NATO Trident Javelin, tenutesi dall'8 al 17 novembre in Norvegia.


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A tutto ciò c’è da aggiungere la tensione nel Mar Cinese, che non è cosa di poco conto. Tamburi di guerra, mentre noi ci balocchiamo con temi caldissimi quali la spartizione dei seggi in vista delle prossime elezioni, la resurrezione di B., la réclame previdenziale (in attesa che ritorni, sullo stesso tema, il terrorismo), gli zero virgola, e la solita messe di notizie da Roma e Torino.

10 commenti:

  1. E triste è constatare che più che piangere non posso.

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    1. pensi che della politica estera frega un cazzo a qualcuno?

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  2. E cosa potremmo mai fare noi?
    Siamo impotenti, spettatori passivi, critici quanto vogliamo, ma non abbiamo nessunissimo potere di deviare il corso della storia.
    Questo lei non lo dice, come mai?

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    1. non abbiamo nessunissimo potere di deviare il corso della storia.
      certo che potevamo ( e ancora possiamo) impedire questa ennesima "follia" borghese, esattamente come potevano (*) (e non fecero) nel 1914 i "proletarii" tedeschi e francesi mandati a morire come mosche per "due zolle di terra".
      Se c'è una indubitabile lezione della storia è che nessuno è innocente , nemmeno " le vittime" quantomeno colpevoli di non aver fatto abbastanza per NON essere tali
      ws

      (*) una lezione stupenda di ciò è venuta recentemente in libano quando il popolo ha protestato in massa , senza nessuna dvisione settaria , per l' ennesima gherminella settaria U$raeliana tesa a ri-portare il Libano nel caos.

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  3. ma anzi, a me fa l' effetto contrario

    la geopolitica è piuttosto ben leggibile grazie ai concetti del materialismo storico, sebbene gli osservatori borghesi ne spezzettino come al solito le vicende. nonostante la immediata frammentarietà, si ripropone chiaramente che ogni politica interna è un nodo della competizione sociale mondiale. già questo è un argomento che da teoretico si fa teorico e pratico. da questo punto in poi però me ne lavo bellamente le mani :-)

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  4. Intervento alla conferenza di Mosca dei Partiti comunisti e operai (18 novembre 1957).
    Attualmente, in tutti i paesi del mondo, si discute dell'eventualità di una terza guerra mondiale. Noi dobbiamo essere psicologicamente preparati a una simile eventualità e prenderla in considerazione in modo analitico. Noi siamo risolutamente per la pace e contro la guerra. Ma se gli imperialisti si ostinano a scatenare una nuova guerra, non dobbiamo averne paura. Il nostro atteggiamento nei confronti di questa questione è lo stesso di quello che adottiamo nei confronti di qualsiasi disordine: primo, noi siamo contro e, secondo, non ne abbiamo paura La prima guerra mondiale è stata seguita dalla nascita dell'Unione Sovietica, che ha una popolazione di 200 milioni di abitanti. La seconda guerra mondiale è stata seguita dalla formazione del campo socialista, che include una popolazione di 900 milioni di anime. È certo che se gli imperialisti si ostinano a scatenare una terza guerra mondiale, centinaia di milioni di uomini passeranno dalla parte del socialismo e che soltanto un territorio di scarsa estensione resterà in mano agli imperialisti; anzi, è addirittura possibile che il sistema imperialista crolli completamente.

    Credo che l'intervento è ancora attuale. Sicuramente in questi ultimi venti anni la corrente prima lentamente e poi più velocemente ha piegato verso la guerra. Il grande capitale finanziario USA non ha nessuna intenzione di dichiarare il proprio fallimento economico e politico ed è disposto alla guerra. Questo è certo. Ovviamente come si giungerà a questa è presto per dirlo, oppure possiamo prendere per buona l'affermazione del papa gesuita che è già in corso.

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  5. "come si giungerà a questa"

    Stanno preparandosi al first strike. Quindi, come al solito, colpiranno per primi. Nei mezzi di comunicazione rimasti, apparirà un generale."Siamo sotto attacco ma le nostre forze armate stanno rispondendo.Il mondo libero si unisca a noi in questa battaglia per la libertà contro le dittature criminali. etc. etc."
    Per i dettagli pratici vedere il bravo Manlio Dinucci su Pandora tv e le dichiarazioni di Putin sull'argomento in tante conferenze internazionali
    Per i fatalisti:
    https://www.youtube.com/watch?v=PsyDOHbciJ8
    questo:
    e poi questo
    https://www.youtube.com/watch?v=qCVQpcY1au4

    ciao. g

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    1. Gli obiettivi della strategia USA sono al momento Iran e Russia. Ma un attacco preventivo non è possibile, non sono piccoli paesi come Grenada e Panama, bensì strutture statali e politiche notevoli. (Va osservato che sono strutture statali nate ben prima degli USA) Gli USA hanno perso gli ultimi due interventi militari, Iraq e Afghanistan, non lo affermo io ma un commentatore di politica estera come il giornalista Sergio Romano. Quindi alla grande super-potenza servono alleati, mentre gli arabi di credo sunnita o wabita sono inconsistenti l’Europa è recalcitrante. Oltre a ciò questa guerra è ben difficile da vendere.
      Ricordo che gli interventi americani in Iraq, Viet-nam, nella seconda guerra mondiale, o la guerra contro la Spagna, nella prima furono venduti dalle dirigenze politiche al proprio popolo, come giuste reazioni ad aggressioni più o meno presunte, mentre successivamente sono venuti alla luce macchinazioni e falsificazioni evidenti.
      Oggi la dirigenza Usa adopera bande di mercenari, oppure per i lavori sporchi il cosiddetto terrorismo islamico. Quindi il problema è al momento complesso per la dirigenza USA, oltre ai contrasti all’interno della direzione Usa che ne impediscono una direzione univoca.

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  6. ah già gli imperialisti sono gli altri

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